Otto sassaresi sono stati denunciati dalla squadra Mobile della Questura di Sassari perché in differenti occasioni, ma col medesimo modus operandi, hanno commesso delle truffe ai danni di un istituto bancario.

Si presentavano allo sportello bancario con un documento di identità autentico, chiedevano di aprire un conto e di ottenere un prestito personale di importi sino a 15mila euro, lo prelevavano o lo trasformavano in assegni bancari e non ne onoravano la restituzione. Le otto persone denunciate hanno operato nell'arco di quattro mesi, ma gli ultimi due non sono riusciti a completare la truffa grazie al fatto che fossero già scattati gli accertamenti della banca e degli investigatori, coordinati dal dirigente Dario Mongiovì.

Solo al momento di integrare le pratiche di concessione dei prestiti, la banca ha appurato che Cud, Isee e buste paga dei tre mesi precedenti la richiesta di finanziamento fossero falsi, intestati a codici d'impresa o titolari di aziende inesistenti e non censite dall'Inps. Gli accusati dichiaravano di essere dipendenti di ditte, società e imprese di cui non sono mai stati dipendenti.

L'indagine, partita dalla denuncia della banca, ha fatto emergere il rapporto tra alcuni dei responsabili, come dimostra anche l'uso di un sistema di truffa comune per tutti. Attualmente l'autorità giudiziaria sta valutando che provvedimenti assumere a carico dei denunciati, donne e uomini fra i 28 e i 45 anni.