Il 15 maggio gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Sassari hanno arrestato in flagranza di reato due giovani accusati di truffa aggravata in concorso perpetrata nei confronti di persone anziane.

Nello specifico, la mattina del 15 maggio è stato predisposto un servizio mirato con impiego di numerosi equipaggi del 113 volto al rintraccio di un’autovettura sbarcata nell’isola qualche giorno prima con a bordo due giovani dediti alla commissione di truffe della tipologia cosiddetta "del figlio in arresto a seguito di incidente".

Nel corso delle attività, l’auto ricercata è stata individuata nei pressi della zona industriale sassarese di Predda Niedda e seguita in maniera discreta fino alla sua sosta in un quartiere limitrofo, nei pressi di abitazioni. I poliziotti hanno mantenuto costantemente il contatto visivo con la vettura notando il comportamento sospetto dei due individui a bordo, i quali utilizzavano ripetutamente dei telefoni cellulari.

Contestualmente, la Sala Operativa della Questura riceveva una telefonata da parte di una signora secondo la quale pochi minuti prima due uomini, un presunto tenente dei carabinieri ed un presunto avvocato, avevano contattato telefonicamente sua sorella, informandola che suo figlio aveva investito una donna e che, per evitare la denuncia, avrebbe dovuto corrispondere, eventualmente anche con monili d'oro, la somma di circa diecimila euro.

I presunti truffatori le avevano indicato anche un indirizzo presso il quale si sarebbe dovuta presentare per consegnare la somma richiesta, molto vicino al luogo in cui la vettura dei malintenzionati si era fermata.

Gli uomini della Mobile sono subito intervenuti identificando i due, interrompendo così l’azione criminosa ed evitando che l’anziana vittima potesse entrare in contatto con i malviventi.

Questi ultimi, dediti a questo tipo di attività criminosa e con a carico numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, anche specifici, sono stati accompagnati in Questura dove è stato accertato che qualche giorno prima erano sbarcati presso il porto di Olbia e che avevano consumato, con le medesime modalità, altre due truffe per importi corrispondenti a quello di cui sopra.

L'auto utilizzata e i telefoni cellulare sono stati sequestrati ed i due soggetti tratti in arresto ed accompagnati presso il Carcere di Bancali, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.