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“Effetto lockdown. I dati sono chiaramente falsati dal blocco degli spostamenti e dal fatto che durante la pandemia, per evitare di essere contagiati, si era meno propensi ad aprire la porta e a far entrare degli sconosciuti in casa, anche se i truffatori sono passati dallo spacciarsi per letturisti del gas a operatori sanitari” afferma Monica Satolli, presidente Regionale dell’Unione Nazionale Consumatori, (nella foto in alto), commentando i dati pubblicati sul sito del Viminale, secondo i quali nei primi 7 mesi del 2020 sono calati del 13,3% le truffe agli anziani rispetto allo stesso periodo del 2019. “Insomma, purtroppo non si è fatto alcun serio passo avanti nella lotta alle truffe agli anziani, che resta un’emergenza sociale” anche nella nostra Sardegna prosegue Satolli.
“A questo va aggiunto che spesso i truffati non fanno denuncia alle forze dell’ordine, nonostante sia fondamentale farlo non essendo il reato procedibile d’ufficio. Se il truffato non presenta querela, insomma, le forze dell’ordine hanno le mani legate, salvo la Procura ipotizzi la truffa aggravata o l’associazione a delinquere, per questo sarebbe necessaria una modifica legislativa” conclude Satolli.