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Il turismo minerario rappresenta una grande opportunità di crescita per il Nuorese e le sue zone interne che vanta Funtana Raminosa a Gadoni, la più grande miniera di rame dell’isola chiusa nel 1987, le miniere di talco di Orani, dove i protosardi estraevano la steatite per la creazione delle statuette delle Dea Madre, e le miniere di Lula, sfruttate sin dai Romani. Un patrimonio storico, culturale, tecnologico e industriale che può e deve essere valorizzato anche al fine di creare nuove opportunità di impresa e di lavoro per i nostri giovani. Con questi intenti Confindustria promuove, in collaborazione con la Camera di commercio di Nuoro, il progetto “Turismo minerario, un giacimento per la crescita e l’occupazione” che parte venerdì prossimo 26 ottobre a Orani e proseguirà venerdì 23 novembre a Gadoni. Due giornate di approfondimenti per accedere i riflettori sulle potenzialità delle miniere del centro Sardegna, risorse che se opportunamente valorizzate possono rafforzare la rete di attrattori culturali e ambientali del territorio anche in un’ottica turistica e produttiva. Per questo come Confindustria proporremo che il turismo minerario, insieme al Trenino Verde, sia inserito all’interno del progetto Sardinia East Land, di cui si parlerà nei prossimi giorni a Nuoro nell’ambito della “Nuoro Travel Week”. Il nostro progetto sul turismo minerario coinvolge diversi paesi delle zone interne del Nuorese, Orani, Lula, Gadoni e Seui. Servono azioni mirate per potenziare e mettere in rete il patrimonio minerario del Nuorese e il progetto Sardinia East Land è il contenitore ideale per valorizzarli e promuoverli.
Forse non tutti sanno che due delle otto aree che compongono il Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna si trovano in provincia di Nuoro: un’area di 500 km2 con numerosi siti. Tra questi, Funtana Raminosa a Gadoni e Sos Enattos a Lula, che se riaperti hanno un enorme potenziale per lo sviluppo del territorio, soprattutto per la creazione di nuove imprese. La creazione di nuova occupazione e di nuove forme di auto imprenditorialità è uno dei punti chiave del nostro progetto che coinvolge anche l’Aspal Sardegna, con un ruolo attivo per attività di animazione e informazioni.
Il Parco Geominerario della Sardegna, il primo a essere inserito nella rete mondiale Unesco nel 1997, rappresenta un enorme potenziale inespresso in termini di sviluppo turistico, soprattutto delle aree interne. Orani – prima tappa del nostro progetto sul Turismo minerario – rappresenta un unicum in Sardegna per la presenza di miniere in produzione: qui la valorizzazione dei siti si integra con l’attività industriale. Orani, dove le miniere sono lavorate dal 1917, ha una lunga e consolidata tradizione mineraria, attorno alla quale ha ruotato buona parte dell’economia del paese. Oltre all’interesse economico, le miniere di Orani hanno un’importanza storica e culturale. Il tutto all’interno di un contesto tipico, ricco dal punto di vista ambientale, culturale e artigianale. La valorizzazione del ruolo storico e culturale delle miniere rappresenta dunque un trampolino di lancio per l’inserimento di Orani e del Nuorese all’interno di circuiti turistici più ampi, che rappresentano l’occasione per lo sviluppo di una rete di servizi e di nuove forme di autoimpiego.
All’iniziativa interverranno il sindaco di Orani Antonio Fadda, la direttrice del Museo Nivola Antonella Camarda, l'amministratore delegato di Portale Sardegna Massimiliano Cossu, l'operatore del turismo minerario Sandro Mezzolani, il presidente di Confindustria Sardegna Centrale Roberto Bornioli, il Presidente del Parco Geominerario della Sardegna Tarcisio Agus.
Chiuderà i lavori l’Assessora regionale al Turismo Barbara Argiolas.