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Il settore del turismo, è certo, da questa emergenza ne uscirà con le ossa rotte.
Però, è possibile ancora salvare il salvabile per i proprietari delle strutture ricettive, a patto che, “dall’alto” dettino le linee guide. Ma occorre averle subito.
Per farci un’idea più chiara di ciò che sta accadendo e di come vivono questa situazione i diretti interessati, ne abbiamo parlato con Lorenzo Carboni, proprietario del Camping Village Torre del Porticciolo, una struttura inserita nello splendido scenario del Parco Naturale di Porto Conte e che si affaccia su un’ampia bellissima baia della costa nord-occidentale della Sardegna.
- La vostra struttura ricettiva aprirà per questa stagione turistica?
"Stiamo valutando giorno per giorno. Al momento abbiamo fatto slittare l’apertura dal 1° maggio al 20 giugno, così da completare i lavori di manutenzione che si erano bloccati dai primi di marzo. Valuteremo se aprire se e solo se potremo ricevere i clienti dalle altre regioni. Sappiamo che il mercato estero per quest’estate non lo potremmo accogliere, ma purtroppo il solo mercato interno non ci permetterebbe di aprire dati i costi di avvio e di gestione di un’azienda grande quanto la nostra."
- Quali misure sono strettamente necessarie per l’apertura?
"Indicazioni precise su ciò che si dovrà fare per poter aprire e i protocolli da seguire. In questo momento, anche se non sappiamo ancora se apriremo, stiamo dotando gli uffici, market, ristorante e i bar di tutti i dispositivi di sicurezza (dispenser sapone e guanti, segnaletica, Plexiglass su tutti i banconi, Dpi per il personale). Ci rimane da capire quali strumenti occorrono per disinfettare le stanze: stavamo per acquistare macchine a ozono per sanificare ambienti di lavoro e camere degli ospiti, ma poi una circolare del Ministero ha detto che non sono autorizzate, senza però darci una valida alternativa. Per capirci: l’attesa per ricevere una macchina a ozono in questo momento è di 45 giorni; così facendo non ci si permette di programmare in tempo in vista della probabile apertura."
- Quali sono le paure più grandi in caso di una riapertura?
"La sicurezza, degli ospiti e dello staff. Dobbiamo avere delle regole certe e non navigare a vista. Dobbiamo sapere sin da oggi qual è il protocollo regionale nel malaugurato caso si sviluppasse un caso Covid all’interno della struttura (di chi è la responsabilità, dove il cliente dovrebbe fare la quarantena – in ospedale o nella struttura e a se in questo caso a costo nostro- se si deve procedere a mettere in quarantena personale e ospiti.
Inoltre le responsabilità dell’azienda nel caso in cui un dipendente si ammali, dato che allo stato attuale l’INAIL prevede che sia il datore di lavoro il responsabile, nonostante il dipendente lavori solo per 8 ore in azienda e le altre non possiamo sapere come si comporti o chi incontra. Le paure purtroppo sono tante perché ad oggi non abbiamo risposte certe dalle istituzioni."
- Quali misure, invece, considerata l’emergenza Covid19, sono necessarie per far si che i turisti scelgano Alghero, e la Sardegna in generale?
"Come ho detto ai miei colleghi del Tavolo del Turismo del Comune di Alghero, noi ad Alghero abbiamo tante attrazioni e spazi che molte altre località non hanno: oltre a un bellissimo centro storico, abbiamo un Parco Naturale di 5.350 ettari che è quello che in questo momento i turisti stanno cercando: ritorno alla natura, grandi spazi, “esperienze all’aperto”, tante spiagge ma soprattutto SICUREZZA, per se stessi e per i propri figli.
Molte località in Sardegna punteranno esclusivamente sulle spiagge bellissime che hanno; noi abbiamo un Jolly in più. Il Parco di Porto Conte."
- Quante cancellazioni avete avuto?
"Tante: maggio e giugno sono ormai andati. Fortunatamente i clienti hanno compreso il momento di difficoltà e hanno accettato di riconvertire le prenotazioni in Voucher validi sino a ottobre 2021. Oltre alle cancellazioni bisogna contare anche il turismo itinerante tipico del nostro mercato: i campeggiatori tedeschi, austriaci e svizzeri che da aprile a luglio inoltrato raggiungono la Sardegna senza prenotare e che rappresentano buona fetta delle nostre presenze e del nostro fatturato oltre che a un importante indotto per tutto il territorio.
- Quanti posti letto avete?
"Quando la struttura ha aperto nel 1978 disponeva di oltre 2500 posti letto che poi, a causa degli elevati tributi della raccolta dei rifiuti unito al fatto che la nostra struttura ha un’estensione di 30 ettari, senza dimenticare gli esorbitanti costi di trasporto per raggiungere l’isola che hanno fatto diminuire non di poco le presenze del “settore Campeggio“ in tutta la Sardegna, abbiamo ridotto la capacità ricettiva a 800 posti letto, equilibrati tra la parte Campeggio e quella più importante del Villaggio che in questi anni abbiamo rinnovato completamente offrendo oggi elevati standard e servizi gratuiti che poche altre strutture di questo genere offrono in Sardegna.
Abbiamo ancora tantissimo spazio disponibile non ancora sfruttato e nei nostri progetti c’era quello di riaumentare il numero delle presenze, dei servizi ai clienti e del comfort, dell’autosufficienza energetica tramite energie rinnovabili, ma data la crisi attuale dovremmo posticipare questi interventi a un futuro più certo."
- Com’è composto il vostro personale? Quanti stagionali, quanti a tempo indeterminato?
"Il nostro staff in piena stagione arriva complessivamente a 60/65 unità, composto da 15 persona a tempo indeterminato e i restanti stagionali che aumentano in via proporzionale al numero degli ospiti."
- Se la stagione dovesse saltare, a quanto ammonterebbero le perdite? Il danno sarebbe recuperabile durante la prossima stagione?
"Il danno? Totale! Per noi, per i nostri dipendenti che non potremmo assumere e per tutto il territorio. Le presenze e gli incassi non sono già ad oggi recuperabili. Basti pensare che la stagione è suddivisa per mercati: aprile, maggio, giugno luglio settembre e ottobre sono i mesi dei mercati esteri (Francia, Germania, Spagna, Olanda, Austria, Svizzera, Repubblica Ceca e Polonia) sui quali durante l’inverno abbiamo investito tempo ma soprattutto investimenti economici davvero importanti partecipando con nostri stand e staff a tutte le fiere del turismo di ognuno di questi paesi.
Quindi, dato che oggi siamo ancora chiusi e che con molta probabilità le frontiere Nazionali non verranno aperte, quei mercati e questi investimenti sono andati persi. Possiamo augurarci quindi di rivolgerci al solo mercato nazionale di luglio e agosto."
- Si parla di voucher vacanze, sei d’accordo? (Franceschini: il bonus vacanze "è in realtà è un tax credit rivolto a tutte le famiglie sotto una soglia di reddito medio basso, in base all'Isee, che varierà in base alla composizione del nucleo familiare. La somma andrà spesa entro il 2020 in tutte le strutture ricettive)
Sì, io e i miei colleghi siamo d’accordo su un Bonus Vacanze, ma non in base all’Isee.
Se prima già c’erano pochi soldi, gli italiano dopo questa crisi hanno impegnato le loro riserve dedicate alle vacanze ad altro.
In più, abbiamo un grosso handicap rispetto alle altre regioni: il costo del viaggio per raggiungerci. Se le altre regioni si stanno muovendo in modo da offrire gratuitamente il trasporto a chi soggiornerà (Puglia e Basilicata offriranno il treno gratuito a chi ci andrà in vacanza, il Trentino e la Valle d’Aosta offrirà per la stagione successiva, uno Skipass gratuito), noi siamo indietro e non ci stiamo ancora muovendo in questa direzione, accumulando un ritardo preoccupante. È importante che lo stato e la Regione Sardegna si muovano per abbattere drasticamente il costo dei trasporti che è bene ricordare, secondo le vigenti normative, potranno offrire un numero ridotto per garantire la sicurezza ma di conseguenza dovranno aumentare i costi per compensare le perdite."
- Considerata la situazione dei trasporti, sarebbe possibile sostenere una stagione con il solo mercato sardo?
"Assolutamente no. Magari per attività piccole, B&B, affittacamere e quel tipo di attività. Solo per la nostra azienda, che ha necessità di almeno 15 persone e 3 mesi di lavoro intenso per pulire tutto il parco di 30 ettari, effettuare le manutenzioni ordinarie e straordinarie per avviare tutto le attività all’interno oltre alla pulizia della spiaggia antistante a nostro carico da diversi anni, non è assolutamente pensabile. Inoltre, a differenza di Hotel che possono per esempio decidere di “chiudere stanze, uno o due piani della struttura” risparmiando sui costi, le aziende come la nostra quando aprono, aprono tutto e non abbiamo la possibilità di chiudere un settore della struttura. Quando accendiamo le luci, accendiamo tutto. Quindi lascio a voi immaginare i nostri costi fissi."
In basso: Il Camping Village Torre del Porticciolo è stato premiato dall'Università di Sassari e dal Comune come miglior azienda turistica di Alghero