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Quale miglior "ricordo" della Sardegna da esporre nel salotto di casa? Nello scalo aereo “Mario Mameli” di Elmas, il personale della sicurezza aeroportuale ha segnalato ai poliziotti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera una passeggera in partenza per la Lombardia, che aveva all’interno di un borsone alcuni oggetti di probabile interesse archeologico.
Dalle prime indagini è emerso che la donna aveva dichiarato di aver rinvenuto i sette oggetti nell’agro del comune di Siddi e ritenendoli privi di valore aveva deciso di portarli con sé come mero ricordo della vacanza in Sardegna.
Al termine degli accertamenti i sette manufatti sono stati posti sotto sequestro e la donna è stata denunciata a piede libero poiché resasi responsabile del reato di “impossessamento di beni culturali appartenenti allo Stato”.
Successivamente i manufatti sono stati visionati da un funzionario archeologo della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Cagliari che, da un primo esame, ha riferito trattarsi di un nucleo di selce con tracce di lavorazione preistorica, scheggia di selce, probabile risultanza di lavorazione preistorica, un frammento di orlo di vaso a forma aperta, presumibilmente neolitico o dell’età del rame, un fondo di vaso lavorato al tornio in ceramica grigia, di età presumibilmente punico–romano, un frammento di ansa di anfora, una pietra al quarzo non di interesse archeologico e un frammento di anfora.