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A un mese dal ritrovamento del corpo di Speranza Ponti, la 50enne di Uri sparita nel nulla il 6 dicembre scorso e il cui corpo è stato ritrovato il 30 gennaio tra le erbacce di Carrabuffas, all'ingresso di Alghero, le indagini sul suo decesso sembrano lontane dalla svolta. Dopo aver deciso di affidare a un tecnico i telefoni e i profili social della donna e del suo fidanzato, la Procura di Sassari ha deciso di far tornare gli specialisti del Ris di Cagliari nella casa algherese della 50enne di Uri. E proprio il compagno della donna, Massimiliano Farci, il 53enne di Assemini già condannato all'ergastolo nel 1999 per il delitto della Lotus Rossa, di cui fu vittima l'imprenditore Renato Baldussi di San Sperate, è accusato di omicidio per la sua morte.
Ma i carabinieri del reparto per le investigazioni scientifiche dovranno tornare anche nella pizzeria Sergio's di via XX settembre, che Farci gestiva durante le ore trascorse fuori dal carcere in regime di semilibertà. Ma soprattutto, l'autorità giudiziaria ha disposto che il Ris esegua per la prima volta i propri accertamenti anche nell'abitazione dei genitori di Farci, in via Sassari, sotto sequestro dal 30 gennaio, quando il pizzaiolo ammise la morte di Speranza Ponti, sostenendo di averla trovata morta in casa il 6 dicembre e di averla portata tra le sterpaglie alla periferia di Alghero, a Monte Carru, perché quel luogo, con vista sul Golfo di Capo Caccia, era a lei molto caro.