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Giulio Caria, 34 anni, il compagno di Silvia Caramazza, la 39enne uccisa e messa in un congelatore a Bologna . Sassari 30 giugno 2013 ANSA/GLORIA CALVI
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni per Giulio Caria, muratore sardo a processo per l'omicidio aggravato della compagna convivente Silvia Caramazza.
Il cadavere della commercialista di 39 anni fu trovato in un freezer a pozzetto nell'appartamento di Bologna, in viale Aldini, dove i due vivevano, il 25 giugno 2013.
La donna era stata uccisa tra l'8 e il 9 giugno, con più colpi di un oggetto contundente mai ritrovato, probabilmente un attizzatoio da camino.
Caria fu fermato in Sardegna due giorni dopo la scoperta del corpo: non ha mai confessato il delitto.
La Corte ha annullato senza rinvio solo l'aggravante dell'aver agito con crudeltà , accogliendo su questo punto il ricorso del difensore, il penalista Savino Lupo.
L'annullamento non ha inciso sulla quantificazione della pena. All'udienza sono intervenute anche i difensori di parte civile, gli avvocati Federico Canova e Fabio Pancaldi per i parenti di Caramazza e Rossella Mariuz per l'Unione donne italiane.