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Era stato condannato a oltre 18 anni di reclusione per l'omicidio della fidanzata Noemi Durini avvenuto il 3 settembre 2017 a Castrignano del Capo. Lucio Marzo ha nuovamente ottenuto la semilibertà per recarsi a lavorare, secondo la disposizione del Tribunale di sorveglianza di Cagliari, dopo che nell'agosto scorso i giudici gli avevano sospeso il permesso premio per essere stato fermato alla guida di un'auto in stato di ebbrezza e in violazione alle disposizioni del magistrato di sorveglianza, che aveva vietato la guida di qualsiasi mezzo a motore.
Dallo scorso settembre, Marzo è stato trasferito dall'Istituto penitenziario minorile di Quartucciu al carcere sassarese di Bancali, dove attualmente è detenuto. Un trasferimento scaturito dalla richiesta avanzata dall'avvocato Valentina Presicce, legale di Imma Rizzo, madre della vittima, che con un'istanza al ministro della Giustizia e al Capo del Dipartimento per la Giustizia aveva evidenziato come la condotta di Marzo fosse incompatibile con un regime penitenziario minorile.
Quando uccise la fidanzata Marzo era diciasettenne e fu condannato a 18 anni e 8 mesi di reclusione per omicidio volontario premeditato e pluriaggravato.
Aggiornamento del 7 marzo 2024: Smentita la notizia della semilibertà per Lucio Marzo, che resta in carcere. La garante dei detenuti della Sardegna, Irene Testa: "Non è nemmeno in Sardegna" (LEGGI)