Con un'arringa durata quasi cinque ore davanti alla Corte d'assise di Nuoro, gli avvocati Nicola Caricaterra e Stefano Zoccano hanno chiesto oggi l'assoluzione dei loro assistiti, i fratelli gemelli di Orune, Mauro e Giuseppe Contena, 54 anni, accusati dell'omicidio di Mauro Antonio Carai. L'allevatore 72enne fu assassinato con 35 coltellate la notte del 28 agosto 2021 vicino alla sua Fiat Punto nelle campagne del paese.

I difensori hanno puntato a mettere in discussioni alcuni caposaldi della tesi dell'accusa, a partire dell'ora del decesso: "Il nostro consulente, il professor Stefano De Pasquale Ceratti, data la morte di Carai in modo inoppugnabile tra le 23 e le 24 e non tra le 20 e le 21. A quell'ora, come verificato anche dai carabinieri, i gemelli Contena erano a casa e non sono usciti per tutta la notte".

I legali hanno poi dato battaglia sulle tracce ematiche trovate in una delle auto degli imputati: nella sua requisitoria il pm Riccardo Belfiori aveva indicato come prova a carico, sollecitando l'ergastolo, la compatibilità del Dna ricavato dal sangue repertato tra i Contena e la vittima, individuando il movente nei contrasti per questioni di pascolo.

"Non c'è certezza sulla macchia di sangue trovata in una delle due auto che il profilo genetico sia di Carai - hanno sostenuto gli avvocati difensori - è stato rinvenuto un profilo doppio, ma nessuna evidenza scientifica prova che uno dei due profili sia della vittima. Carai è morto dissanguato e in una condizione del genere il sangue avrebbe dovuto schizzare dappertutto, anche l'auto avrebbe dovuto essere piena di sangue, invece ne è stata trovata una parte infinitesimale che non riconduce alla vittima. E' stato provato inoltre che la macchina non è stata lavata".

Il processo è stato aggiornato al 15 aprile quando parlerà il terzo e ultimo difensore degli imputati, l'avvocato Luigi Esposito. Per le repliche e la sentenza si torna in aula il 22 aprile.