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Ergastolo per i fratelli gemelli di Orune Mauro e Giuseppe Contena, accusati dell'omicidio di Mauro Antonio Carai, l'allevatore 72enne ucciso con 35 coltellate la notte del 28 agosto 2021 vicino alla sua Fiat Punto, nelle campagne del paese del Nuorese.
Il verdetto è stato pronunciato stasera dalla Corte d'Assise di Nuoro, presieduta da Elena Meloni, dopo cinque ore di camere di consiglio. Una sentenza in linea con la richiesta del pm Riccardo Belfiori, che al termine della sua requisitoria aveva sollecitato il carcere a vita per i fratelli Contena, e con quella dei due avvocati di parte civile Lorenzo Soro e Pasquale Ramazzotti.
Le prove a carico degli imputati per l'accusa erano diverse, a partire dalle tracce ematiche trovate in una delle auto dei due gemelli. Decisive per il pm sono state anche le intercettazioni ambientali e telefoniche scattate nei confronti dei parenti dei fratelli Contena.
Il movente, secondo quanto ricostruito, va ricercato nei contrasti per questioni di pascolo. Quella che precedette l'omicidio fu l'ennesima lite. Questa volta sfociata nel sangue.
I difensori, Nicola Caricaterra, Stefano Zoccano e Luigi Esposito, invece, avevano chiesto l'assoluzione. I tre legali hanno puntato a minare alcuni tasselli portanti della Procura, a partire dell'ora del decesso: il consulente della difesa aveva datato la morte di Carai, tra le 23 e le 24 e non tra le 20 e le 21 come sosteneva il perito dell'accusa. A quell'ora, secondo quanto sostenuto dai difensori, i gemelli Contena erano a casa. Avevano anche dato battaglia sulle tracce ematiche trovate nell'auto: "Non c'è certezza sulla macchia di sangue trovata in una delle due auto che il profilo genetico sia di Carai - hanno sostenuto i difensori - è stato rinvenuto un profilo doppio, ma nessuna evidenza scientifica prova che uno dei due profili sia della vittima".
Le indagini avevano portato quasi subito sulle tracce dei Contena, ma la svolta era arrivata con l'incidente probatorio dell'8 novembre 2021, quando nell'auto dei due fratelli e in una maglietta sequestrata in casa, fu trovata dai Ris di Cagliari la compatibilità del Dna ritrovato con quello della vittima. A quel punto scattò l'arresto e il trasferimento nel carcere di Badu 'e Carros: era il dicembre 2021.