Tre vittime, decine di sfollati, 1.336 gli interventi dei Vigili del fuoco, 15 le persone salvate.

Quel terribile 28 novembre, una bomba d'acqua si abbatté su Bitti, 2600 anime nel Nuorese: in poche ore il centro abitato fu stato sepolto dal fango sceso dalla montagna. Tre i morti: l'allevatore Giuseppe Mannu, 55 anni, sprofondato in una voragine col suo fuoristrada mentre era in campagna ad accudire il suo bestiame, Giuseppe Mannu, 90 anni, annegato nella sua casa, e Lia Orunesu, di 89, spazzata via dalla furia dell'acqua a due passi dalla sua abitazione, vicino a piazza Asproni.

Il paese, già colpito dal Ciclone Cleopatra nel 2013 quando un pastore disperso non fu mai ritrovato, era in ginocchio: case allagate e lesionate dalla furia della pioggia, strade completamente cancellate, le vie del paese sommerse dal fango e dai detriti, macchine spazzate via, gli impianti idrici ed elettrici saltati. La conta dei danni fu amara e la cifra stimata per la ricostruzione del paese fu di 100milioni di euro.

A un anno da quella tragica giornata ci sono ancora dieci famiglie evacuate e alcune imprese che non hanno ripreso: due aziende del marmo, due bar e un panificio. E molto resta ancora da fare.

Il sindaco Giuseppe Ciccolini racconta lo stato d'animo del paese segnato da quella tragedia: "Quello appena trascorso è stato un anno di grande preoccupazione ed è inutile dire che ogni volta che piove per i bittesi sono ore di angoscia e paura. Da parte mia e dell'amministrazione il pensiero più profondo va alle vittime e ai loro familiari che rimangono la parte più dolorosa di quella giornata. In questo momento stiamo concentrando i nostri sforzi sulle famiglie ancora evacuate che vivono in case d'affitto per cui abbiamo chiesto la proroga dei Contributo autonomo di sistemazione (Cas) e per le imprese senza più le loro sedi di lavoro".

Quanto allo stato dell'arte dei lavori "siamo soddisfatti per la gestione dell'emergenza sia in termini di ripristino danni che di ristori in cui stiamo spendendo i 19 milioni del Governo, ma rimangono ancora diversi interventi emergenziali da fare.

Per questo la prossima settimana partiranno 12 cantieri per la sistemazione di strade, canali, costoni investiti da frane, interventi per rimuovere il pericolo imminente. Mentre sulla mitigazione del rischio per il dissesto idrogeologico abbiamo una prima notizia: l'assessorato regionale all'Ambiente ha approvato la nostra richiesta di non sottoporre alla Valutazione di impatto ambientale (Via) gli interventi nel centro abitato che ci consente di guadagnare molto tempo per la spesa dei 20mln stanziati dalla Regione.

Sempre sulla mitigazione del rischio - conclude Ciccolini - restano da spendere i 56 milioni stanziati dal Governo, fondi che serviranno per gli interventi strutturali e per evitare che eventi del genere si ripetano in futuro".