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Il bambino era stato inserito nel progetto "Operation Smile", la Fondazione onlus internazionale che da anni promuove una campagna di intervento per correggere le malformazioni cranio facciali, soprattutto le labiopalatoschisi che colpiscono un bambino ogni 700 nati rendendo difficile la respirazione e la masticazione e impossibile anche solo un semplice sorriso.
In Sardegna il progetto va avanti da cinque anni e ha permesso di ridonare il sorriso e una vita "normale" a tanti piccoli pazienti: oltre 60 gli interventi eseguiti in questi anni dall'equipe delle UU.OO. Otorino e Maxillo-facciale del SS.Trinità, oltre a quelli eseguiti durante le missioni umanitarie (Madagascar, Mozambico, Algeria, ecc.) a bordo della Portaerei Cavour della Marina Militare, che per due anni di seguito, è stata ormeggiata al Molo Rinascita di Cagliari nell’ambito del progetto “Un Mare di Sorrisi”.
Il bimbo senegalese sarebbe dovuto essere operato sulla nave Portaerei nel porto di Taranto, ma le sue condizioni di salute del momento non lo hanno permesso ed è stato ricoverato all'ospedale "Gemelli" di Roma per accertamenti. E' stato quindi accolto nella "Smile House" cagliaritana del P.O. SS. Trinità. "L'intervento è riuscito perfettamente", spiega il responsabile Giorgio Tore. "Ora sta bene. Lo teniamo in osservazione qualche giorno, così da seguire il decorso post operatorio fino a guarigione completa".
La mamma ha ringraziato tutto il personale della Struttura Maxillo-facciale. La famiglia vive in Senegal dove non esistono strutture adeguate per questo tipo di operazioni e a Cagliari hanno potuto contare sul sostegno di alcuni familiari nella comunità senegalese presente in città.
"Siamo molto contenti di poter aiutare questi bambini e ridonare loro il sorriso", continua Tore. "Il nostro centro si occupa di cura, studio e formazione sulle nuove tecniche chirurgiche: ci auguriamo che l'ospedale SS. Trinità venga accreditato come centro di specializzazione internazionale per il progetto "Operation Smile" con l’obiettivo di dare una risposta diretta alle patologie legate alle malformazioni cranio facciali e anche agli studi genetici. Puntiamo alla formazione dei medici in questo campo e al miglioramento della qualità della vita dei bambini".