"Una statuetta di sacerdotessa nuragica in vendita a New York. Un pezzo rarissimo, refurtiva vera e propria, strappata agli scavi clandestini, in vendita in una casa d'aste americana per 18.000 dollari".

Lo denuncia il deputato di Unidos, Mauro Pili, parlando di un "nuovo gravissimo atto contro la Sardegna e la sua storia millenaria, con un Ministero dei beni culturali incapace di impedire la commercializzazione di questa refurtiva".

"Un vero e proprio sfregio alla Sardegna e ai Sardi - attacca Pili - tutto questo è di una gravità inaudita considerato che il Ministero è stato ripetutamente richiamato a monitorare le case d'asta per bloccare sul nascere questa scandalosa compravendita della civiltà nuragica. Per questo motivo ho già trasmesso tutti gli elementi in mio possesso alla Procura perché provveda a bloccare questa indegna commercializzazione di refurtiva archeologica della Sardegna".

Si tratta di una commercializzazione online per conto della Phoenix Ancient Art. Un commercio che prevede anche la spedizione gratuita a casa. E il Ministero sta a guardare inerme e incapace di intervenire per bloccare questa illegale commercializzazione di archeologia proveniente con certezza da scavi clandestini nei siti nuragici della Sardegna".

"La statuetta - spiega il parlamentare sardo - rappresenta una figura in piedi (probabilmente una donna) in posizione rigorosamente frontale. Il suo abbigliamento sembra piuttosto complesso: sopra una tunica a strisce con linee verticali che cadono appena alle caviglie, indossa una sopravveste che la copre fino alle ginocchia; per completare, un ampio mantello, il cui tessuto è decorato con linee orizzontali e piccoli tratti, viene posto sulle spalle, nascondendo così il busto. La testa è ricoperta da un grande casco che ha la forma di una campana".