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Contro gli attentati terroristici di Parigi, contro tutte le guerre del mondo, per mandare un messaggio di pace all'umanità. Migliaia di studenti provenienti da tutte le scuole superiori di Nuoro hanno dato vita ad un corteo per le vie della città dal quale con canti a tenores, lettura di lettere e canzoni hanno detto no alla violenza.
Fra loro anche studenti stranieri come Chaima Fatihi che, diretta ai terroristi, ha detto: "la mia religione predica la pace, non farete dell'Islam ciò che non è". "La guerra non è forza, è debolezza" hanno scritto sullo striscione davanti al corteo, partito da piazza Sardegna e che ha raggiunto le strade principali. Fra le canzoni cantate anche "Immagine", eseguita sul sagrato della chiesa delle Grazie dai ragazzi del liceo Musicale Satta, mentre i canti in sardo improvvisati sono stati proposti dagli studenti di Bitti e di Orgosolo che hanno letto anche poesie in "limba".
"In questa manifestazione ogni istituto superiore ha letto una lettera di speranza per un mondo senza violenza - spiega Antonio Tatti, rappresentante d'istituto del liceo Classico Asproni -. Il nostro vuole essere un messaggio non solo contro i terroristi dell'Isis, ma anche contro tutte le guerre. Non vogliamo che si risponda alla strage di Parigi con altre stragi". La manifestazione è stata appoggiata da tutti i prèsidi delle superiori e molti sono stati gli studenti stranieri.
"Maledetti terroristi, sono Chaima Fatihi, ho 22 anni, sono italiana musulmana ed europea. Vi scrivo perché possiate comprendere che non ci avrete mai - ha scandito una studentessa del liceo Asproni nella sua lettera -. Non farete dell'Islam ciò che non è, non farete dell'Europa un luogo di massacri e non avrà efficacia il vostro progetto di terrore. La mia religione, l'Islam, predica pace e insegna valori come la gentilezza, la libertà, l'educazione e la giustizia. Voi siete ciò che l'Islam ha contrastato da secoli".
Ignazio Chessa, dello scientifico Fermi, ha voluto precisare: "La nostra manifestazione è una goccia nel mare e non risolverà certo i problemi del mondo, ma vuole essere uno dei tanti messaggi lanciati da noi giovani per costruire un futuro migliore".