Sono arrivati da diversi territori della Sardegna giovedì scorso a Cagliari per manifestare contro la riforma della rete ospedaliera. Secondo il Coordinamento Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica, organizzatore della manifestazione, circa 300 persone tra sindaci, comitati spontanei, cittadini si sono ritrovate in Piazza del Carmine e hanno percorso tutta via Roma fino al palazzo del Consiglio Regionale.

Mercoledì la commissione Sanità ha dato il via libera al ddl contestato dal corteo. L'opposizione avrà dieci giorni di tempo per stilare la relazione di minoranza, poi il testo potrà approdare in Aula per la discussione e l'approvazione definitiva. In tanti hanno preso parte alla manifestazione: i partiti dell'opposizione in Consiglio regionale, i comitati spontanei, gli indipendentisti, il Movimento Cinque stelle, il movimento dei pastori sardi e il No Nucleare.

Un fiume variegato di persone scese in piazza per dire no alla riforma della rete ospedaliera che sarà discussa in Aula tra una decina di giorni. In prima linea Claudia Zuncheddu della Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica e tutti i comitati per la difesa della sanità nelle zone intern, a seguire diversi consiglieri regionali: Edoardo Tocco, Paolo Truzzu, Gian Luigi Rubiu, il leader di Sardigna Nazione, Bustianu Cumpostu e del movimento No Nucleare, Vincenzo Pillai e in rappresentanza del Movimento 5 stelle le parlamentari Emanuela Corda e Manuela Serra.   

Non c'è stato alcun incontro tra il presidente del Consiglio regionale e una delegazione dei rappresentanti della protesta contro la riforma della rete ospedaliera in Sardegna, la quale, attraverso la portavoce Zuncheddu, ha fatto sapere di non ritenere necessario alcun vertice, ma  chiede ai consiglieri di maggioranza e minoranza di abbandonare l’aula al momento di votare il provvedimento affinché i sardi sappiano con esattezza chi vota a favore di questa riforma.