Sono ancora vive le emozioni di quel pomeriggio del 4 agosto quando 570 banaresi si ritrovarono in piazza San Giacomo per prendere parte a “Il ritratto di gruppo più grande del mondo”.

Un progetto voluto fortemente dall'Associazione “OrdinariMai” di Marco Ceraglia e dall'Amministrazione comunale di Banari guidata dal Sindaco Antonio Carboni. Un lavoro intenso e impegnativo, tra allestimenti e inviti, ma che alla fine ha dato i suoi frutti.

Un'iniziativa fotografica che non voleva essere una passerella per i 570 cittadini di Banari che vi hanno preso parte, ma aveva l'obiettivo di tenere alto e di “No” alla piaga dello spopolamento che sta colpendo molti paesi dell'interno della Sardegna.

Un conto alla rovescia durato 50 giorni che ha portato a quel sabato agostano che rimarrà per sempre impresso nella storia del piccolo paese del Meilogu. A un mese di distanza, Ceraglia ha voluto postare un messaggio in ricordo di quel giorno. Quei 30 giorni «volati», come lui stesso li ha definiti.

«Mai avrei pensato di aver bisogno di così tanto tempo per metabolizzare e comprendere appieno quello che abbiamo portato a compimento quel sabato pomeriggio di 30 giorni fa - 4 agosto, appunto ha scritto Ceraglia.
Ora che mi è decisamente tutto più chiaro, faccio una cosa davvero urgente e che mi sta profondamente a cuore: ringraziare e riconoscere che tutta la fatica fatta e il lavoro svolto alacremente per quasi un anno sono stati indispensabili per arrivare al risultato finale. A questo progetto –
ha aggiunto – hanno partecipato in tanti, non posso nominare tutti perché non potrei perdonarmi di dimenticare, dalla fretta, anche solo un nome: tuttavia chi è stato nella squadra, sa perfettamente che mi riferisco.L'unico che citerò è il sindaco Antonio Carboni, la sua giunta e aggiungo tutti i suoi compaesani-i banaresi insomma!.
Grazie per aver capito il mio progetto, per averlo sostenuto sempre, per averci creduto quanto e più di me, aiutandomi a realizzarlo: abbiamo consegnato alla storia questa fotografia, immortalando per sempre un momento di unione e di denuncia.
Per tutto questo, per l’incredibile emozione che si è creata prima, durante e dopo la performance, per gli attestati di stima e fiducia che mi sono stati rivolti, per l’affetto e la vicinanza di tutti gli amici che sono intervenuti ad aiutarmi –
ha concluso Ceraglia – rendo un enorme grazie e un caloroso abbraccio!».