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Un altro sit in davanti alle Poste in via Simeto per mettere ancora in luce il dramma dei lavoratori di ManitalIdea che operano nell’appalto di Poste Italiane e in altri appalti in tutta Italia, che hanno ricevuto il pagamento della mensilità di luglio solo qualche giorno fà. I lavoratori non ricevono lo stipendio a causa della crisi economica da parte della Dirigenza di Manital.
Monica Porcedda, segretaria della Fisascat-Cisl, è perentoria: "Sono sconcertata – dice - una vertenza di queste complessità e dimensione ha registrato una grave mancanza da parte di Poste Italiane che a tutt’oggi – aggiunge Porcedda - non ha ancora attivato le procedure per la rescissione del contratto e non abbia nessuna considerazione verso le lavoratrici e i lavoratori che da mesi prestano il proprio lavoro e servizio senza ricevere lo stipendio, un pagamento diretto come prevede la legge per la responsabilità in solido da parte delle committenti. Nonostante i numerosi incontri, sit-in, manifestazioni fatte ai vari livelli, siamo ancora senza risposte così come servono garanzie per il pagamento delle spettanze arretrate, poste italiane invece di affidare l’appalto ad un altra azienda, preferisce lasciare la Manital Idea e far intervenire altre aziende con i propri dipendenti per sopperire alle pulizie dove i lavoratori di Manital non riescono più ad arrivare, in quanto ci sono lavoratori che per svolgere un ora di lavoro devono farsi anche 80/100 km, e ormai non hanno più le risorse economiche per potersi spostare. Nell’ultimo incontro avuto in prefettura poste non ha dato risposte, le lavoratrici sono stremate da questa situazione , non capiamo come mai nel resto d’Italia le altre committenti hanno rescisso il contratto e si sono attivate per salvaguardare gli appalti e i lavoratori.
Gli uffici postali vengono un po’ puliti dai dipendenti di Poste Italiane per garantire agli utenti un po’ di decoro. Vorremmo che la Asl facesse i giri negli uffici postali sopratutto durante il pagamento delle pensioni, così almeno la direzione Poste - conclude la sindacalista - sarebbe costretta a prendersi carico veramente di questa situazione".
Dello stesso avviso anche la Cgil, al fianco della segreteria territoriale della Fisascat Cisl. La vertenza unitaria che sta infatti vedendo la Fisascat Cisl e la Filcams Cgil sembra non trovare sbocco per una mancata presa di posizione di Poste Italiane: "L’appalto va’ rescisso e si deve dare possibilità a questi lavoratori di portare a casa il loro stipendio" - ribadisce a chiare lettere la segretaria generale della Filcams Cgil, Nella Milazzo.