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È stato firmato ieri mattina (14 dicembre), alla presenza dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, della Consigliera regionale di Parità Maria Tiziana Putzolu e della sindaca di Guasila e dirigente dell’ANCI Sardegna Paola Casula, il protocollo d’intesa per la promozione, il consolidamento e il monitoraggio nell’ambito del sistema delle Autonomie locali delle politiche di genere e antidiscriminatorie.
«Un atto dovuto e necessario – questo il commento dell’assessore Erriu – e non solo un ulteriore strumento di applicazione di norme esistenti, oltre che del buonsenso. Mi riferisco in particolare all’articolo 35 della legge regionale n. 2 del 4 febbraio 2016, che dispone le norme per le ‘Pari opportunità fra uomini e donne negli organi collegiali negli Enti locali’. Purtroppo, ancora oggi, – ha aggiunto – si assiste a frequenti tentativi di aggiramenti delle norme poste a tutela della parità di genere nella composizione degli organismi istituzionali. Invece, in un periodo nel quale è in atto una profonda rivisitazione del sistema delle Autonomie locali, risulta indispensabile l’apporto di tutti coloro – donne e uomini – che intendono mettersi al servizio delle comunità locali quali loro rappresentanti e amministratori».
Per la Putzolu, che ha espresso grande soddisfazione per questa firma, si tratta di «Un passo avanti sulla strada ancora lunga del pieno raggiungimento dell’equilibrio di genere, che costituisce un essenziale fattore di sviluppo e civiltà della società tutta e non soltanto un ‘problema delle donne’, come spesso erroneamente inteso».
«L’Anci Sardegna – ha rimarcato la Casula – ha sposato da subito l’idea di questo Protocollo perché siamo convinti che le politiche di genere debbano partire dal basso. La collaborazione tra la Regione, la Consigliera di Parità e i Comuni è fondamentale soprattutto sul versante della prevenzione, non solo di contrasto alla violenza ma anche per incentivare le Amministrazioni locali a lavorare nella scuola, nel sociale e in tutti gli ambienti lavorativi, per eliminare qualunque tipo di diseguaglianza. Avviare una fase di coinvolgimento dei Comuni slegati da interventi spot, con un’attività più sistematica di contrasto, consentirà di ottenere risultati tangibili».
L’obiettivo è quello di promuovere e consolidare tutte le iniziative orientate a favorire mirate politiche di genere quale momento importante e determinante per la crescita delle comunità locali.
Inoltre ci si impegna anche a un approccio cosiddetto “Operativo”, con la costituzione di un apposito gruppo di lavoro costituito da almeno tre rappresentanti dei tre organi firmatari, la definizione di un piano di attività costituito da linee generali e operative volte a promuovere misure e azioni di comune interesse, e un modello di monitoraggio in grado di fornire con tempestività una maggiore conoscenza delle misure in attuazione e dei conseguenti risultati.