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Sono numeri che dimostrano una netta crescita del Pecorino romano, per quanto riguarda export, vendite nei discount e produzione. Una percentuale che, tra il mese di ottobre dello scorso anno e quello di marzo di quest’anno, che ha raggiunto il +30,11%.
“Secondo le nostre analisi, l’attuale trend produttivo deriva principalmente da due fattori – ha dichiarato il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP, Salvatore Palitta - .Il primo: la produzione della corrente campagna casearia si è svolta in maniera regolare, al contrario di quella dello scorso anno, fortemente condizionata dalla vertenza latte. Infatti, quest’anno a febbraio abbiamo un +80,85% rispetto a febbraio 2019 quando, in piena emergenza, la produzione delle aziende si era ridotta notevolmente o addirittura azzerata”.
Per quanto riguarda l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, ha aggiunto, “La crisi dei formaggi freschi, o a ridotta stagionatura, è la conseguenza diretta del blocco di alcuni canali commerciali quali i mercati tradizionali, l'Horeca, la ristorazione collettiva, i bar, a seguito dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. Le aziende di trasformazione hanno perciò orientato le produzioni verso tipologie di formaggi a lunga stagionatura e a lunga conservazione, come appunto il Pecorino Romano”.
Quasi impossibile, in questo momento, immaginare cosa accadrà nei prossimi mesi: l’andamento stagionale particolarmente incerto potrebbe portare a variazioni sostanziali difficili da prevedere.
I primi dati sull’export disponibili per il 2020 sono quelli diffusi dal Dipartimento del commercio Usa registrano un aumento del 27,5% in volumi e un +24,7 in prezzo unitario (dollari al chilo). “Un mercato, quello statunitense, che per il pecorino romano si conferma solido e con ulteriori possibilità di crescita”, queste ancora le parole di Palitta. Nei Discount, il pecorino romano ha venduto il 45,9% in più in volume e il 41,7% in più come valore complessivo.
“Le vendite a peso variabile hanno inciso per l’87% circa sulle vendite complessive di Pecorino Romano in volume e in valore, con una contrazione che ha caratterizzato tutti e tre i mesi. Allo stesso tempo – ha rimarcato Palitta – l’aumento delle vendite a peso fisso è stato intenso a gennaio, con il +9,8% in volume e il +9,4% in valore, e soprattutto a marzo con il +36,1% in volume e il +40,5% in valore. Questi dati confermano la tendenza dei consumatori a scegliere prodotti di più facile conservazione, dovuta alla pandemia in corso”.
L'aumento complessivo del +6,5% del prezzo medio (euro al chilo) del Pecorino Romano, dato complessivo di Supermercati e Discount è del +6,5%.