Da tempo ormai la sanità in Sardegna non sembra essere più un diritto e la mancanza di camici bianchi sta raggiungendo limiti insostenibili, soprattutto nei paesi del Sud Sardegna dove, anche la pediatria, ha subìto un duro contraccolpo.

L'allarme della carenza dei pediatri di libera scelta è attivo da tempo su tutto il territorio nazionale e non accenna a placarsi. La Sardegna è tra le regioni che maggiormente patisce questo disagio e, considerata l'urgenza di arrivare ad una soluzione immediata del problema, continua a sperare in misure eccezionali ed emergenziali.

L’assistenza pediatrica negli ambulatori, neanche a dirlo, è fondamentale per i piccoli pazienti e per i genitori che, vedono nella figura del pediatra, qualcuno capace di dar loro la sicurezza di cui hanno bisogno dai primi giorni di vita del bambino e fino ai 16 anni. Ma è chiaro per tutti che la medicina e la pediatria di famiglia sono sempre più in difficoltà e, nella nostra regione c'è stata addirittura una rimodulazione della distribuzione degli studi pediatrici, tra trasferimenti e creazione di nuovi ambiti territoriali.  Un esempio è rappresentato dalla situazione che si è creata nella ASL Sulcis. Nel distretto di Carbonia, infatti, è rimasto un solo pediatra, il dottor Antonio Pala, che tutela la salute dei piccoli pazienti di Carbonia (frazioni comprese), Portoscuso, San Giovanni Suergiu e tutti i 9 comuni del basso Sulcis come Nuxis, Santadi, Villlaperuccio, Narcao etc.

"L'importante carenza di pediatri nel distretto di Carbonia ha avuto come conseguenza la chiusura del mio ambulatorio a Teulada (SU) e l'apertura di un ambulatorio a Giba (SU) che, insieme a Santadi (SU), rappresenta un punto facilmente raggiungibile da tutti gli altri Comuni dell’ambito pediatrico che mi compete - riferisce dottor Pala a Sardegna Live - era l’unico modo per garantire assistenza al maggior numero di bambini possibile appartenenti al distretto di Carbonia, ma i bimbi di Teulada continuano ad essere assistiti da me. L’unico inconveniente per i genitori è quello di doversi spostare a 22 chilometri di distanza dal proprio paese - spiega - così come i genitori di tutti i miei pazienti che abitano nei paesi limitrofi a Giba e Santadi, dove attualmente ho gli ambulatori”.

“Tengo a sottolineare, che io non sono ‘sparito’ da un giorno all’altro (come è stato scritto da un giornale alcuni giorni fa) venendo meno ai miei obblighi professionali e morali - aggiunge - ma com’è facilmente intuibile, ho informato prima la ASL Cagliari, il Comune di Teulada e i genitori dei miei pazienti, della necessità di chiudere temporaneamente l’ambulatorio di Teulada per aprire a Giba. Capisco perfettamente le difficoltà che lamentano le mamme e i papà perché non sempre si può disporre di un’auto, ma non è stato possibile agire in modo diverso - ribadisce -. Ho lavorato a Teulada dal 2000 al 2012 e dal 2018 fino al 12 giugno 2023 (anche se territorialmente appartengo ad un’atra ASL) è impensabile per me lasciare senza assistenza pediatrica anche uno solo dei miei ‘pazientini’. Pertanto, ho sempre collaborato con tutte le amministrazioni comunali che, negli anni si sono susseguite nel Comune di Teulada, al fine di garantire il diritto alla salute dei più piccoli in una zona difficilmente raggiungibile e con un numero limitato di bambini. Non c’è stata, dunque, alcuna imposizione da parte della ASL, ma solo l’urgente necessità di tutelare i bimbi che hanno l’inalienabile diritto di essere curati e protetti a prescindere da tutto”.

“Per comprendere meglio la difficoltà di fronte alle quali ci siamo trovati, basti pensare che, il Direttore del Distretto di Carbonia, si è adoperato affinché venisse riservato un locale adibito ad ambulatorio pediatrico ai colleghi del reparto di pediatria dell’ospedale di Iglesias (CTO) i quali, facendo i turni giornalieri, contribuiscono a garantire le cure ai bambini di Carbonia, Portoscuso e San Giovanni Suergiu”, conclude dottor Pala.