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Giovannina Bonu, Pineddu Bichiri, Giovanna Cossu, Antonina Nurchis, Giovanni Dettori, Assunta Ledda, Michela Chessa, Miedda Pintus, Davidinu Aldera e Rosalia Piredda. Sono loro i protagonisti del docu-film “In Semèstene, contos de su Noighentos” che è stato presentato ieri 30 giugno, nella sala consiliare del Comune di Semestene.
Il lavoro, prodotta dall’Istituto di Studi e Ricerche “Camillo Bellieni” di Sassari con il patrocinio dell’Amministrazione comunale semestenese, racconta alcuni momenti della vita quotidiana: dalle feste al lavoro, dalla cucina all’ambiente domestico, dalle attività ricreative all’emigrazione sino ai racconti drammatici della seconda guerra mondiale.
Ad aprire i lavori è stata la Sindaca Antonella Buda che ha voluto ringraziare i partecipanti, tra cui alcuni “Attori principali” del documentario. La prima cittadina ha sottolineato come questo sia il frutto di un progetto sovracomunale di due annualità realizzato Sportello linguistico gestito prima da Agostino Sanna e, poi, da Lucia Sechi.
Nel sottolineare come la sua Amministrazione voglia dare ampio risalto al settore culturale, la Buda ha aggiunto come «dove non c’è conoscenza non c’è crescita. Gli anziani – queste le sue parole – sono l’anello di congiunzione tra il passato e il presente. Abbiamo il dovere di avvalerci delle loro testimonianze perché dalla loro vita possiamo trarre la forza per costruire il nostro futuro».
Parafrasando il poeta Eugenio Montale, Il direttore scientifico dell’Is.Be, il professor Michele Pinna, ha parlato di queste interviste come elementi di “Eternità”. «In questo documentario – ha concluso Pinna – è presente un pezzo di storia di Semestene che non si può leggere in nessun libro. Noi stiamo entrando dentro una comunità»
Dopo la proiezione del documentario, ha preso la parola Maria Doloretta Lai, (Presidente del Bellieni) ha descritto le modalità di questo progetto, con 18 ore di video-interviste ad alcune “Memorie Storiche” di Semestene, i cui tratti salienti (circa 26 minuti) sono stati messi assieme da Salvatore Taras (Giornalista professionista) che, come lui stesso ha rimarcato, «ho cercato di fare un mixaggio tra i contenuti e la forma dell’espressione del documentario».
Infine, Lucia Sechi (operatrice dello Sportello linguistico) ha voluto porre l’accento sulle “emozioni” provate nel raccogliere le interviste di questi anziani. Al termine, è stato distribuito il dvd con un libretto, rigorosamente in sardo, con la trascrizione integrale delle interviste.