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Un viaggio nel passato alla scoperta della storia, delle tradizioni e della vita quotidiana degli orotellesi. Dal 29 al 31 gennaio il centro barbaricino ospiterà "Fainas de ichinadu", i mestieri del rione.
Per tre giorni i visitatori potranno compiere un salto nel tempo e assistere alle fasi della panificazione, alla riproposizione delle prime operazioni di macellazione, taglio e trasformazione delle parti de “su porcu mannale”, all’esibizione lungo le vie del centro storico della maschera del carnevale, “Sos thurpos”, uomini-animali ciechi, e alla vestizione dell’abito tradizionale.
Ma non solo. Per l'occasione sarà riaperto il vecchio mulino per la macina del grano, la produzione dell'olio di oliva e di lentisco. Inoltre, coloro che non vorranno perdersi questo appuntamento con la tradizione, saranno inebriati dal profumo del pane appena sfornato, dai salumi, dolci e formaggi.
Orotelli apre le porte di 33 “domos” per mostrare gli antichi mestieri che un tempo si esercitavano in "sas buttegas" e in "sas domos de sos ichinados".
Il paese, 2200 abitanti, poggiato su rocce granitiche a 400 metri sul livello del mare fa parte della rete dei Borghi Autentici d'Italia. Rinomato per la qualità del suo grano duro, nel 1892 fu premiato a Venezia con una medaglia d'oro. Orotelli è famoso anche per il suo miele amaro, titolo della celebre opera di uno fra i suoi più illustri cittadini, Salvatore Cambosu.
La manifestazione, che si inserisce all'interno di "Bindichidies oroteddesas", le quindici giornate di Orotelli, e che va avanti fino al carnevale, ha l’obiettivo di promuovere le attività artigianali, commerciali e culturali per dare loro una sempre maggiore visibilità. Esse costituiscono, infatti, un patrimonio non solo per il centro barbaricino, ma per l’intera Sardegna.
IL PROGRAMMA: