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"Durante i lavori Italgas per la messa in opera della rete di distribuzione del gas metano in via Fulgheri, è stata rinvenuta una sepoltura collettiva preistorica riconducibile a una fase di passaggio tra l’Età del Rame e il Bronzo Antico, nei primi secoli del II millennio a.C.”.
Lo fanno sapere il Comune di Samassi e la Soprintendenza Archeologica di Cagliari.
All’interno di una fossa di forma grossomodo circolare erano conservati i resti di numerosi individui accompagnati da vasi utilizzati nel corso dei riti funerari e da elementi di corredo personale, tra cui oggetti d’ornamento (vaghi e pendenti in osso, in conchiglia e denti), armi (una punta di freccia, due pugnali in bronzo, tre brassard, elementi litici utilizzati per proteggere il braccio che reggeva l’arco) e strumenti vari (schegge di ossidiana, punteruoli in metallo).
La scoperta è stata effettuata dagli archeologi incaricati della sorveglianza dei lavori in corso d’opera, prescritta dalla Soprintendenza dal momento che l’area, in prossimità della chiesa di San Geminiano, era stata già in passato oggetto di rinvenimenti, sebbene di epoca differente, e risultava pertanto a rischio di ulteriori ritrovamenti fortuiti.
Il completamento delle indagini archeologiche, dirette dalla Soprintendenza, è stato reso possibile grazie a un finanziamento dell’Amministrazione comunale di Samassi, con cui è in progetto una collaborazione per il restauro dei reperti e lo studio della sepoltura finalizzati non solo alla divulgazione del ritrovamento, ma anche a un’eventuale futura esposizione dei materiali che componevano il corredo, nell’ottica di una più ampia valorizzazione del patrimonio archeologico di tutto il comprensorio territoriale.
“Un ringraziamento particolare – dice il sindaco Enrico Pusceddu - va anche alla squadra della compagnia barracellare di Samassi che ha collaborato al presidio dell’area di scavo e supportato le attività di messa in sicurezza".
“Ora gli scavi si sono conclusi, gli studiosi presentano i primi risultati delle ricerche e ci si prepara per l’esame dettagliato dei resti e il restauro del materiale rinvenuto con l’obiettivo dichiarato di consentire alla nostra Comunità di conservare ed esporre a Samassi tracce così importanti della sua storia millenaria”, conclude il primo cittadino.