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Non è assolutamente vero che le emozioni non hanno una voce. Ci sono occasioni in cui si esprimono con i colori che l'anima tinge e con l'impronta del cuore in cui abitano. Le emozioni, a volte, assumono i contorni del canto e liberano poesia.
Questo è accaduto a Ovodda per il tradizionale concerto con cui il Coro Polifonico “Zente sarda” apre le porte al nuovo anno: un direttore molto speciale prende il posto di Enrico Pilo per dirigere le voci nell'esecuzione di un brano unico ed emozionante.
Si tratta di Gigi Mattu, il giovane ovoddese amato da tutti, venuto su in una famiglia che ha saputo proteggerne con affetto la crescita, incentivando la sua grande passione per la musica.
È uno dei componenti del sodalizio corale, puntuale e disciplinato, ma anche protagonista di un brano che il maestro Pilo gli ha cucito addosso e che ha per titolo “S'anzelu mudu”.
Nei suoi silenzi Gigi fa vivere i pensieri che poi sprigiona nel rapporto quotidiano con gli ovoddesi che riversano in lui un amore incondizionato. Questa sera, nella Chiesa di San Giorgio Martire, il Coro di Ovodda e il Coro Gusana di Gavoi si alterneranno per intonare parti di un repertorio che dà luce a una Sardegna che canta.
Come un copione già scritto, nelle suggestive pagine di un'attesa che soddisfa le aspettative, il momento in cui Gigi aprirà le sue braccia per far muovere le voci renderà ancora una volta unico l'evento.
«Le emozioni che la musica riesce a provocare nel nostro animo», dice il maestro Enrico Pilo, «sono la parte più umile di noi stessi. Gigi ha la facoltà di mettere in risalto proprio la bellezza e la purezza di questo messaggio».
Gigi è del canto la voce, della musica le armonie, della vita degli altri un concerto ricco di suoni e di melodie.