Anche i tirocini curriculari e laboratori si svolgeranno tramite smart working. Lo ha deciso la Rettrice dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo con un decreto.

“Lo studente tirocinante si affiancherà negli stessi ambienti online usati dai professionisti aziendali (es. piattaforme sincrone o asincrone) nel loro lavoro, assistendo, osservando e riflettendo sui processi in atto”, queste le sue parole.

 “Per i tirocini già in essere – si legge nel provvedimento – si dovrà predisporre un accordo integrativo del progetto formativo nel quale si specificheranno quali attività dovranno essere svolte in modalità smart working, quali modalità e applicativi o sistemi informatici si utilizzeranno in relazione alle attività da svolgere”.

Due le ipotesi della Rettrice: “Che cioè il tirocinio fosse già in essere prima dell’inizio del periodo di emergenza sanitaria (cioè prima del 6 marzo) oppure che debba essere avviato in questo periodo. Nel primo caso, se lo studente ha già svolto almeno il 60% delle ore previste nel progetto formativo, il tirocinio si considera concluso con la stesura della relazione finale da parte dello studente e della scheda di valutazione da parte dell’azienda ospitante. In caso contrario, la parte restante delle ore fino al 60% di quelle previste può essere svolta con attività in smart working.

“Anche nel caso in cui il tirocinio sia da avviare durante il periodo di emergenza sanitaria, – fanno sapere dall’Università – il decreto del Magnifico prevede due ipotesi: se lo studente è iscritto all’ultimo anno del corso di studi, è dunque prossimo alla laurea, e non ha ancora iniziato il tirocinio, può iniziarlo in modalità online, per un monte ore iniziale pari al 50% delle ore previste nel progetto formativo”.

“Nel caso in cui, per l’emergenza sanitaria, – aggiungono – non sia possibile il completamento del tirocinio in modalità tradizionale in tempo utile per la scadenza della sessione di laurea programmata, lo studente potrà proseguire il tirocinio in modalità online fino alla conclusione dello stesso, cioè fino al raggiungimento del 60% delle ore previste; il tirocinio si considera concluso con la stesura di una relazione finale e la compilazione della scheda di valutazione da parte dell’azienda ospitante.

“Se invece lo studente – rimarcano – non è iscritto all’ultimo anno di corso di studio e si trova nelle condizioni di poter conseguire il titolo nell’a. a. 2020/2021 (cioè nel prossimo Anno accademico), e intende avviare l’attività di tirocinio, questa può essere realizzata in modalità online per un numero di ore non superiore al 50% del monte ore totale, con lo svolgimento del restante 50% in presenza qualora cessi lo stato di emergenza; in caso contrario, lo studente potrà proseguire il tirocinio in modalità online fino alla conclusione dello stesso, cioè fino al raggiungimento del 60% delle ore previste; come nel caso precedente, il tirocinio si considera concluso con la stesura di una relazione finale e la compilazione della scheda di valutazione da parte dell’azienda ospitante”.

“In alternativa allo smart working esterno – concludono –, potranno essere attivati tirocini interni in modalità online o remoto, da svolgersi sotto la guida di docenti/tutor universitari e dunque autogestiti dal corso di studio. Il tirocinio interno dovrà essere svolto fino al raggiungimento del 60% delle ore previste dal progetto formativo, con le regole finora esposte. Anche i laboratori curriculari devono essere svolti in remoto compatibilmente con gli obiettivi formativi e in congruenza col percorso formativo e si devono concludere nell’anno accademico in corso.

“Con successivo provvedimento – scrive ancora il Rettore – saranno disciplinati i tirocini curriculari/professionalizzanti obbligatori previsti da specifica normativa nazionale/europea”.