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Disagi e malcontento fra gli studenti dell'Università di Sassari in relazione alla gestione della mensa Ersu. Numerose infatti nelle ultime settimane le segnalazioni di malfunzionamento dell'erogazione dei pasti, in conseguenza delle nuove disposizioni governative che prevedono una diversa gestione anche dei servizi mensa a seguito della crisi pandemica.
Una problematica che è passata dai rappresentanti degli studenti, fattisi carico di portarla all'attenzione dei piani alti dell'amministrazione Ersu. A tal proposito abbiamo parlato col rappresentante - attualmente in carica come senatore accademico - Domenico Nicolai, presidente dell'associazione studentesca Uniss Nova. Lo studente si è fatto portavoce del generale disagio legato alla questione e ha esposto a Sardegna Live la versione dei fatti, proponendo un intervento alternativo per ovviare al problema.
"Dopo la pandemia e la ripresa delle attività accademiche in presenza - racconta - è stata riaperta soltanto una mensa. A ciò si è aggiunto il dimezzamento dei posti disponibili per via delle direttive arrivate dal Governo. Per avere un posto a sedere è necessario prenotare online. Le modalità, sono le seguenti: i pasti sono erogati attraverso tre turnazioni da mezz'ora per pranzo e per cena, queste sono a loro volta intervallate da ulteriori trenta minuti, necessari per la sanificazione".
"Ciò - spiega - comporta una consistente limitazione dei posti disponibili, poiché, potendo entrare solo 150 persone per turno, sia a pranzo che a cena potranno accedere al massimo 450 persone, meno della metà di quelle che teoricamente usufruirebbero del servizio. Questo è uno dei problemi che non riesce a soddisfare la totalità delle esigenze degli studenti sassaresi".
L'altro è legato all'insufficiente tempo di permanenza all'interno del locale, "dato che le pratiche per l'ingresso e l'uscita vanno inevitabilmente a intaccare i 30 minuti previsti per la fruizione del pasto". I rappresentanti di Uniss Nova rilanciano con una nuova proposta: "Consisterebbe nel togliere le turnazioni e, sul modello di Cagliari, permettere agli studenti di accedere alla mensa senza turnazioni prenotando i posti tramite app nel momento in cui se ne dovessero liberare, tenendo conto del limite di 150 posti".
Il metodo alternativo garantirebbe una maggiore fluidità tramite un continuo ricambio di entrate/uscite e permetterebbe agli studenti di accedere ai servizi di ristoro senza dover essere legati a rigide turnazioni che, sia per esigenze dei fruitori che per effettiva impossibilità legata all'esiguo numero di posti disponibili, non soddisfano la richiesta. Un'operazione analoga a quella che i ragazzi effettuano per prenotare posti in student hub e biblioteche.
I rappresentanti hanno segnalato la situazione venutasi a creare al presidente e al Cda Ersu, avanzando la proposta a seguito di un confronto con tutti gli esponenti dell'associazione studentesca. Bisognerà attendere le prossime ore per capire se la situazione possa effettivamente evolversi in meglio, restituendo agli studenti un diritto che al momento non sembra essere pienamente garantito.