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La Polizia di Stato di Oristano negli ultimi giorni ha eseguito cinque misure cautelari nei confronti di altrettanti uomini accusati di violenza e maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna.
Sono cinque i cosiddetti codici rossi che il personale in servizio presso la seconda sezione della Squadra Mobile della Questura di Oristano ha affrontato dando esecuzione, dopo rapide attività di indagine, alle misure cautelari disposte dalla locale Procura della Repubblica.
Nei confronti di un 32enne pregiudicato residente in un paese della provincia di Oristano è stata eseguita la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico perché ritenuto responsabile di atti persecutori, violenze, minacce e continue vessazioni nei confronti della ex compagna in stato di gravidanza; il trentunenne, incurante della delicata condizione della donna la umiliava di continuo davanti a terze persone e usava nei suoi confronti anche violenza fisica, minacciandola al contempo di farle perdere il bambino che portava in grembo.
Un altro fatto di violenza e minacce, spiega la Polizia, si è verificato in un paese limitrofo al capoluogo che ha visto protagonisti due giovanissimi uno dei quali, dopo la fine della relazione amorosa con la ragazza, ha iniziato a perseguitarla mediante continue chiamate telefoniche, pedinamenti e appostamenti sotto casa che culminavano continuamente in pesanti minacce e insulti; alla denuncia per atti persecutori è seguita nei confronti del giovane ventenne l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa dal reato.
Altri due giovani pregiudicati di 35 e 33 anni, entrambi residenti ad Oristano, sono stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle ex compagne in quanto in entrambi i casi, con condotte analoghe si sono resi responsabili di atti persecutori. In uno dei due casi, il 33enne in preda ai fumi dell’alcool, nel tentativo di incontrare la ex, ha anche provato a far accesso alla sua abitazione, scavalcando il cancello del cortile ed arrivando fin sul terrazzo dove, con calci e spallate, ha provato a sfondare la porta finestra di acceso alla sala, rinunciando solo grazie all’arrivo di una Volante, alla vista della quale, il giovane si è subito dato alla fuga facendo perdere le sue tracce.
Infine, in un paese della provincia di Oristano la Squadra Mobile, dopo accurate ricerche ha rintracciato un settantenne pregiudicato nei confronti del quale vigeva, da alcune settimane, un ordine di cattura per la carcerazione emesso dal Tribunale di Bologna in quanto l’uomo si era reso responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, percosse e lesioni perpetrati negli anni ai danni degli anziani ospitati presso la casa famiglia “il fiore” da lui diretta, sita in San Lazzaro di Savena (BO); per tali delitti l’uomo è stato condannato in via definitiva alla pena della reclusione di sei anni e otto mesi che lo stesso dovrà scontare all’interno della casa di reclusione di Oristano/Massama dove è stato condotto dalla Polizia a seguito del suo arresto.
In tutti i casi esaminati, trasversali per età e status sociale, oltre alle violenze nei confronti delle compagne ed ex compagne, fattor comune agli aggressori è stato sempre l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti, a parte l’ultimo caso narrato, nei confronti degli altri quattro, qualora la misura cautelare applicata (arresti domiciliari e divieto di avvicinamento e comunicazione) non dovesse essere idonea a far interrompere le violenze, questa verrà tramutata nella misura della custodia cautelare in carcere.