Venerdì 5 gennaio alle ore 18 presso la sala consiliare del Comune di Uri si terrà la presentazione del progetto “La rinascita di casa Merella” che diventerà un centro Prelievi dell'Avis di Uri, sia per le raccolte di sangue periodiche, sia per i prelievi ambulatoriali che si effettuano ogni venerdì e ogni primo e terzo mercoledì del mese.

I lavori consisteranno nella ristrutturazione di un edificio ubicato del centro storico di Uri, donato all'Associazione lo scorso anno dalle famiglie Secchi-Merella e Pinna-Dettori.

Il progetto prenderà vita anche grazie al contributo della Fondazione di Sardegna. Infatti, l'Organizzazione di Volontariato è risultata assegnataria di un contributo partecipando al bando Salute pubblica e medicina preventiva e riabilitativa 2023.

Grande la soddisfazione da parte del Presidente dell'Avis Comunale Uri, Graziano Agus: “Dopo circa un anno dalla donazione dell'immobile, siamo riusciti a presentare il progetto esecutivo del centro prelievi. Un traguardo davvero importante considerato il grande valore sociale che questa iniziativa riveste per la nostra comunità. E siamo felici di annunciare che a breve inizieranno i lavori".

All'evento di venerdì, patrocinato dal Comune di Uri, interverranno: il Presidente dell'Avis di Uri Graziano Agus, il Sindaco di Uri Matteo Dettori, il Presidente Avis Provinciale Antonio Dettori, il presidente dell’Avis Sardegna Vincenzo Dore, il Direttore Sanitario Emanuela Meloni e per l'illustrazione del progetto i tecnici Geom. Demetrio Chessa e Arch. Gian Mario Dettori.

“Il Comune di Uri accoglie di buon grado la proposta di ristrutturare l’antica palazzina Merella-Delogu da parte dell’AVIS di Uri grazie anche ad importanti contributi concessi dalla Fondazione di Sardegna – commenta il sindaco di Uri Matteo Dettori -. Anche questo intervento permetterà al nostro centro storico di presentarsi più decoroso, accogliente e soprattutto vivo. Insieme ad altri interventi privati è in corso un disegno di riqualificazione già presentato con un altro progetto finanziato dalla Fondazione di Sardegna intitolato “Biddas de Pedras” che anche grazie al Dipartimento di Architettura ci permetterà a distanza di oltre dieci anni di fare un’analisi sul piano particolareggiato vigente e proporre delle modifiche”.