La Giunta regionale ha approvato, nel corso dell’ultima seduta, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, gli indirizzi e le direttive operative per lo svolgimento dei procedimenti amministrativi relativi agli usi civici. Viene così completato l’iter di riassegnazione delle funzioni in materia, la cui titolarità, un tempo trasferita all’Agenzia Argea, è ora in capo alla Direzione generale dell’assessorato regionale dell’Agricoltura. “Un provvedimento importante e non procrastinabile – commenta il presidente della Regione, Christian Solinas – che recepisce le nuove disposizioni della legislazione nazionale armonizzandole con la specifica realtà regionale e rappresenta un passo avanti verso una ulteriore semplificazione dell’azione amministrativa in una materia complessa e delicata che riguarda diritti e beni della collettività”.

La necessità di adottare nuove direttive deriva anche dall’approvazione della legge nazionale 108 del 29 luglio del 2021 contenente modifiche alla legge 168 del 2017 in materia di trasferimenti di diritti di uso civico e permute aventi a oggetto terreni a uso civico. Con le nuove norme viene introdotto nell’ordinamento giuridico italiano, in capo alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano, il potere di “autorizzare trasferimenti di diritti di uso civico e permute aventi a oggetto terreni a uso civico appartenenti al demanio civico in caso di accertata e irreversibile trasformazione”. A condizione che “i terreni abbiano irreversibilmente perso la conformazione fisica o la destinazione funzionale di terreni agrari, boschivi o pascolativi per oggettiva trasformazione prima della data di entrata in vigore della legge 8 agosto 1985, n. 431 e le eventuali opere siano state autorizzate dall’amministrazione comunale”. Altro requisito indispensabile, che i terreni siano stati utilizzati in conformità ai vigenti strumenti di pianificazione urbanistica e non siano stati trasformati in assenza dell'autorizzazione paesaggistica o in difformità da essa.

La legge dispone ancora che i trasferimenti di diritti di uso civico e le permute devono avere come oggetto terreni di superficie e valore ambientale equivalenti, appartenenti al patrimonio disponibile dei Comuni e delle Regioni, e comportano la demanializzazione dei terreni su cui è effettuato il trasferimento di uso civico e la permuta. I terreni dai quali sono trasferiti i diritti di uso civico sono sdemanializzati e su di essi è, comunque, mantenuto il vincolo paesaggistico.

“In attesa di un eventuale recepimento nel nostro ordinamento giuridico regionale con l’approvazione di un provvedimento legislativo da parte del Consiglio – spiega l’assessore Murgia – la norma nazionale approvata è suscettibile di applicazione diretta, una volta definito il relativo procedimento amministrativo volto a disciplinarne la sua concreta applicazione. Con ogni probabilità anche in futuro sarà inevitabile procedere a revisioni e integrazioni che dovessero risultare necessarie in conseguenza dell’evoluzione del quadro normativo a seguito dell’auspicato intervento legislativo del Consiglio o dell’adozione da parte del Governo, di concerto con le Regioni, di apposite linee guida relative alle procedure semplificate di autorizzazione ai procedimenti amministrativi autorizzativi dei trasferimenti di diritti di uso civico e delle permute, finalizzate a garantire uniformità sul territorio nazionale, così come dettato da una sentenza della Corte Costituzionale”.