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È arrivata una nuova condanna per Graziano Mesina. Secondo quanto riportato dal quotidiano l'Unione Sarda, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 6 anni e 8 mesi di carcere per usura e estorsione aggravata rigettando il ricorso presentato dalla difesa dell'ex primula rossa. Rigettato anche il ricorso presentato da Pierluigi Meloni, ex direttore di una filiale del Banco di Sardegna a Sassari, condannato insieme a Mesina a 5 anni.
I fatti risalgono al 2011, quando l'imprenditore sassarese Marco Milia, dirigente della Robur Basket, chiese in banca un prestito di 40 mila euro per l'iscrizione al campionato nazionale e Meloni lo indirizzò da Mesina. La trattativa fu portata a termine da Milia ma poi fu minacciato e costretto a restituire 50mila euro al posto dei 40 mila ricevuti.
I legali di Mesina e Meloni, Beatrice Goddi, Giuseppe De Napoli, Filippo Dinacci e Agostinangelo Marras, avevano basato i ricorsi sull'inutilizzabilità delle intercettazioni disposte e autorizzate in un altro procedimento. I giudici hanno dichiarato inutilizzabili le intercettazioni per l'usura ma utilizzabili per l'estorsione, dando ragione alla Corte d'appello.
L’ex bandito di Orgosolo era stato catturato nel dicembre 2021 dopo un anno e mezzo di latitanza che si era reso irreperibile il 2 luglio 2020 dopo la condanna definitiva della Cassazione a 30 anni di carcere (poi ricalcolati in 24) per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.