In Sardegna, la vaccinazione contro la Blue tongue, conosciuta anche come febbre catarrale degli ovini, "sta diventando sempre più essenziale a causa delle emergenze verificatesi nelle passate stagioni", tanto che "dovrà iniziare a partire dal mese di marzo e concludersi entro e non oltre il mese di luglio, mentre sarà anticipata nelle zone a rischio, con ordine di priorità e sino a esaurimento delle dosi disponibili". Lo hanno annunciato questa mattina gli assessori dell'Agricoltura, Gianfranco Satta, e della Sanità, Armando Bartolazzi in una conferenza stampa convocata sulla campagna vaccinale 2025.

"Per far fronte a eventuali future recrudescenze dell'infezione sul territorio regionale è quantomai necessario adottare fin da ora un approccio di contesto integrato delle istituzioni interessate definendo e coordinando gli interventi da avviare in maniera sinergica sul territorio regionale per combattere e prevenire la malattia".

Sono state diffuse le informazioni riguardanti i vaccini, con la Regione Sardegna che ha a disposizione 3 milioni di dosi per il sierotipo BTV8, mentre l'Izs sta acquistando 1,2 milioni di dosi per lo stesso sierotipo e 350mila dosi sono già pronte per il BTV4. La Regione ha fornito dati sul patrimonio ovino dell'Isola, che conta 2,6 milioni di capi distribuiti in 11mila aziende con allevamenti ovini. Complessivamente, gli allevamenti ovini ammontano a circa 13mila. Inoltre, è stata tracciata una panoramica della situazione attuale fino a oggi.

"Nel corso del 2024 si è assistito a una preoccupante recrudescenza della febbre catarrale degli ovini che dal mese di luglio ha interessato il territorio regionale con particolare riguardo ai sierotipi 3 (BTV 3) e 8 (BTV 8) e in misura molto inferiore al sierotipo 4 (BTV4). La circolazione del BTV8 ha riguardato specialmente il nord Sardegna e la Provincia di Nuoro mentre quella del BTV3 la Sardegna centrale e meridionale. Dal mese di luglio 2024 sono stati registrati 4.060 focolai di Bluetongue".

Secondo le statistiche, si prevede che il punto più alto dell'epidemia del 2024 possa verificarsi verso la metà di settembre, con una diminuzione dei casi segnalata già nelle settimane seguenti."Andamento poi confermato negli ultimi mesi dell'anno con una situazione praticamente rispecchiante quello delle epidemie degli anni passati".