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“Dal 25 novembre 2020, Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, e fino a Natale, sarà attiva "Aiutiamole", la campagna di raccolta fondi contro la violenza sulle donne organizzata dall'associazione Fare x Bene. Quest'anno la campagna servirà ad aiutare proprio., me, perché con i fondi raccolti io possa finalmente "chiudere i conti" con il passato: pagare le spese legali e le perizie necessarie per difendermi in tribunale da chi mi accusava di essere carnefice e non vittima. Questa iniziativa spero possa diventare un appuntamento fisso ogni novembre per aiutare a restituire un sorriso a tutte le donne che lo hanno perso per colpa di chi un tempo amavano. Oggi il sorriso è il mio e per aderire alla campagna in mio favore troverete qui tutte le informazioni. Grazie di cuore”.
E’ questo il post che ha lo scopo di aiutare Valentina Pitzalis per sensibilizzare le persone che l’hanno sempre sostenuta nella sua battaglia legale: ora ci sono i debiti da pagare, 98mila euro di spese da sostenere, tra avvocati, perizie e il conto è purtroppo abbastanza salato. “Un sorriso per Vale” però non si ferma, su questo link è possibile aiutare la 27enne a superare anche quest’altro incubo. https://aiutiamole.it/?fbclid=IwAR2y4ZHffEynljAgixjLYOaJmp1_MzYJEqUh4B7nrqiKvf_iyu6AIsATdwY
Non solo il volto segnato, l’anima distrutta, tutto il corpo che dopo quello che è accaduto non è più lo stesso. 100% invalida, Valentina dal 2011 a oggi deve difendersi anche dalle accuse della famiglia del suo ex che da sempre la reputa la responsabile della morte del giovane: “Questi nove anni sono stati all’insegna di una campagna d’odio e di diffamazione pazzesca e ferocissima da parte dei genitori di Manuel che sostenevano che io fossi la reale carnefice e che abbia ucciso il loro figlio”. Al fianco della famiglia del suo ex si sono schierate decine e decine di persone che in questi nove anni si sono sostituiti ai giudici, dando delle sentenze crudeli, soprattutto sui social.
Le parole di Valentina che racconta il suo calvario: “Sono stata minacciata di morte, sui social mi auguravano cose terribili, anche dopo tutto quello che avevo subito. Io però ho deciso di praticare la felicità anche perché non voglio dargliela vinta in alcun modo”. Il 1° ottobre di quest’anno l’incubo è terminato con il Gip che l’ha liberata dalle accuse.
A tutto questo si unisce anche il fatto che la Pitzalis dovrà sostenere delle spese importanti per tutto il percorso legale che ha affrontato in questi anni e spiega dallo studio di Verissimo: “Dopo tutto quello che ho passato non sono in grado di supportare le spese legali che ho affrontato anche se ho vinto la causa, perché la controparte si è dichiarata nullatenente e non si è arrivati a un processo. Tutte le spese sostenute, che ammontano a circa 98mila euro, dovrei pagarle io.”
Aggiunge: “Da sola non riuscirò mai a sostenerle, però l’associazione Fare del bene Onlus ha attivato una campagna, che partirà dal 25 novembre, dal nome Aiutiamole e che quest’anno ha deciso di sostenermi per aiutarmi a chiudere definitivamente i conti con il passato. Ringrazio tutti quelli che mi vorranno aiutare”.