Il cardinale Angelo Becciu si è espresso sulla sua posizione in relazione al processo che lo vede imputato in Vaticano: "Sono addolorato dalle parole del promotore di giustizia. La mia ricostruzione dei fatti documentata e puntuale in aula ha dimostrato che ho sempre lavorato per il bene della Chiesa e per essa ho speso la mia vita" .

Sono innocente e non mi stancherò di ripeterlo. Sono innocente non soltanto perché non ho mai rubato un soldo né mi sono arricchito né ho arricchito i miei familiari. Le approfondite verifiche degli inquirenti sui nostri conti bancari lo hanno dimostrato ancora al sostegno sostenuto alle iniziative caritatevoli della diocesi di Ozieri che ha la sola colpa di essere legata alle mie origini e di una cooperativa che lavora con la Caritas presieduta da una persona che ha la sola colpa di essere uno dei miei fratelli", continua il cardinale.

"Ciò che mi ha più ferito è stato che il promotore di giustizia non ha portato uno straccio di prova per suffragare le sue accuse, ma mi ha descritto in modo assolutamente deformante, finendo per sfregiare la mia figura di uomo e di prete - prosegue Becciu -. Rispondi con sdegno e ribrezzo le frasi insinuanti e offensive sulla mia vita sacerdotale e di servitore del Papa! Non può un uomo che si vanta di operare a nome del Papa cadere in simili bassezze. È una pagina dolorosa non solo per me e la mia famiglia, coinvolta ingiustamente, ma per la stessa Chiesa: a essere traditi sono l'intento con il quale si è dato avvio a questo procedimento e il modo con cui i Sacri Canoni regolano il ruolo del promotore di giustizia, ovvero ricercare effettivamente la verità e la giustizia, rallegrandosi anche quando si trova evidenza dell'innocenza dell'imputato. Sono dolente di doverlo affermare, ma questo non è avvenuto - e concludere -. Non so davvero come sia stato possibile tentare di stampare iniziali accuse di colpevolezza dopo tutto quello che il processo ha dimostrato. Spero che tutta questa sofferenza finirà presto ".

"La strategia del cardinale Angelo Becciu è che bisogna interferire con le indagini, non interagire con i magistrati. Questo è stato il suo modus operandi, sempre, da subito fino ad oggi". E' uno dei passi della requisitoria del promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi, oggi nella penultima giornata dedicata all'accusa nel processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Domani le richieste. "Da parte di Becciu - ha continuato - c'è stata pervicacia nell'utilizzare anche la leva mediatica come una specie di clava per delegittimare la figura e l'operato del promotore di giustizia. I magistrati restano il principale obiettivo della strategia difensiva del card. Becciu".