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Nel 2021 la vendemmia in Sardegna ha registrato un calo del 15% rispetto allo scorso anno. È quanto emerge dal report sulle stime vendemmiali 2021, elaborato ogni anno da Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini. Secondo lo studio nel 2020 la produzione è stata di 475.000 ettolitri di vino, mentre quest'anno di 404mila ettolitri. Numeri altalenanti a causa del clima: le gelate hanno infatti danneggiato l'uva da Vermentino, mentre il maestrale e le piogge hanno favorito la maturazione e la ripresa.
Situazione che non sembra preoccupare: "Si prevede in linea generale una buona raccolta sia per le uve bianche sia per le uve rosse - si legge nel report - con notevole decremento in particolare delle uve Vermentino fortemente colpite dalle gelate nello scorso aprile nella zona di Alghero e in Gallura. La produzione, in calo rispetto allo scorso anno, dovrebbe riallinearsi alla media. L'annata è stata caratterizzata da un inverno con abbondanti precipitazioni, che hanno permesso un accumulo importante di riserve idriche per la pianta".
"Il ciclo vegetativo, inizialmente con una settimana di ritardo, ha recuperato nei mesi successivi - viene riferito -. Il mese di aprile è stato purtroppo caratterizzato dal fenomeno delle gelate, che hanno colpito le varietà più precoci un po' in tutta l'isola, ma in particolare ha creato numerosi danni sulla cultivar Vermentino negli areali di Alghero ed in tutta la Gallura, raggiungendo incidenze del 50-60%".
"I mesi di giugno e luglio si sono caratterizzati per l'assenza di piogge e temperature più elevate, condizioni che hanno favorito la sanità delle uve e poi ad agosto l'assenza di precipitazioni e le temperature alte hanno accelerato la maturazione che appare in linea con lo scorso anno". Infine, "allo stato attuale tutte le uve mostrano un'ottima qualità. In linea generale, in particolar modo nei vigneti irrigui, tutte le uve sono perfettamente sane, con buon equilibrio acidi/zuccheri e buona intensità aromatica, decisamente superiore allo scorso anno".