PHOTO
L’orchestra del Titanic suonò fino all’ultimo nel salone di prima classe e poi sul ponte mentre il grande transatlantico affondava nelle gelide acque dell’oceano. La missione dei musicisti è stata intrattenere, fino alla fine, per evitare il panico nei passeggeri.
Nella storia ci sono stati altri importanti naufragi e con una perdita di vite umane almeno pari a quella che subì il Titanic, ma nessuno è comparabile a ciò che avvenne la notte del 14 aprile 1912. Dopo 101 anni ricordiamo con immutata afflizione l’amara sorte della grande nave perché la vicenda contiene tutti gli elementi che costituiscono quella tragedia che coinvolge emotivamente e che fa identificare con i protagonisti della sventura.
Non era una nave qualunque, al tempo il Titanic era la nave più grande e lussuosa mai costruita, inoltre era il viaggio inaugurale. Questo fatto ebbe grande risonanza nell’aristocrazia dell’epoca, attirando grandi personalità. Erano inoltre a bordo sia il costruttore che il progettista e per il Capitano sarebbe stata l’ultima traversata, al termine di una lunga e onorata carriera.
Durante quella notte furono, inoltre, applicate quelle romantiche e cavalleresche regole, forse per l’ultima volta, che richiedevano di trarre in salvo prima donne e bambini, mentre gli uomini, tra cui miliardari e famosi, si dovettero rassegnare a morire con dignità.
Con 1518 vittime e la più maestosa nave sul fondo di un nero abisso, l’affondamento fu molto di più, segnò infatti la fine di un’era in cui si esaltava la ricchezza e l’indistruttibilità della tecnologia generata dall’umana arroganza. Il fatto fu una terribile presa di coscienza che il sogno della Belle Epoque si era miseramente infranto.
Per conseguenza di ciò, persone, oggetti e vicende legati alla storia del Titanic hanno ormai un posto d’onore nel nostro immaginario collettivo.
Di recente la casa d’aste Henry Aldridge & Son ha venduto a un collezionista privato alla cifra record di 900 mila sterline, oltre un milione di euro, il violino suonato da Wallace Hartley, Direttore d’Orchestra del Titanic.
Lo stesso violino che fu suonato fino alla fine quella notte, emblema di un coraggio ancora vivido e fuori dal comune che racconta una storia universale, un sacrificio che esige un silenzioso rispetto. Era in palissandro e con una targhetta d’argento che riportava una dedica ancora leggibile “A Wallace, in occasione del nostro fidanzamento, da Maria”. Dopo una settimana dall’affondamento, il corpo di W. Hartley fu ritrovato. Secondo le testimonianze indossava ancora il salvagente al quale aveva legato una borsa di cuoio contenente il suo violino.
Certi oggetti, per quello che rappresentano e al di là del loro valore intrinseco, sono talmente preziosi che non dovrebbero essere venduti ma esposti in musei raggiungibili da chiunque perché costituiscono un patrimonio dell’umanità.
Daniela Angius