Si svolgerà oggi, 29 marzo, la processione più lunga, attesa e ricca di simbolismi di tutta la Settimana Santa iglesiente.

Dopo quella del Monte della mattinata odierna, che inscena la scalata di Gesù verso il calvario, la processione della sera del Venerdì Santo, ossia la Processione del Descenso, rappresenta il seppellimento di Cristo, in chiave interamente settecentesca, quindi in forte contrasto con l’atmosfera semplice, povera e popolare delle altre.

I due grandi stendardi realizzati dall’iglesiente Enea Mazzola negli anni '30 del secolo scorso e custoditi con estrema cura dall’Arciconfraternita del Santo Monte, chiamati is Vexillas, aprono questa rappresentazione con i simboli della Passione, tra oggetti e personaggi.

Seguono due bambini, rigorosamente di sesso maschile, nelle vesti della Maddalena e di San Giovanni, ricoperti interamente d'oro, come vuole la tradizione spagnola.

I bimbi camminano con un ritmo lento e in modo serioso, tra gli Orbieri del Descenso, seguiti da Giuseppe D’Arimatea e Nicodemo, che stringono tra le dite delle mani tenaglie e martello, e sono chiamati is Varonis, ossia i nobili.

Segue il letto, chiamato sa Lettèra, lettiga o portantina-letto, sfarzoso e ricco di pizzi e tulle che porta Gesù morto, il cui simulacro è stato adagiato alle 15 presso l’Oratorio di San Michele, dopo essere stato deposto dalla Croce. È soprattutto attraverso questa scena che viene emanato tutto lo spirito settecentesco che caratterizza la processione di oggi rispetto a tutte le altre.

Segue alla fine il simulacro della Madonna Addolorata con nelle mani la corona di spine di suo figlio portata al petto, e il popolo che sorregge la grande e pesante croce custodita dall’Arciconfraternita.

La partecipazione a questa processione è tutt’oggi immensa, si tratta sicuramente quella più attesa e quella a cui tutta la comunità cerca di collaborare, anche i bimbi più piccoli con i loro costumi da angioletti.