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“Apprendo che nel dramma di Venezia anche la libreria acqua alta ha subito gravissimi danni. L'ultima volta l'ho visitata ad agosto di quest'anno, un luogo magico: entrando ti viene spontaneo parlare sottovoce o stare in silenzio ad ammirare il prodotto del sapere umano. Difficile descrivere le sensazioni che vi si possono provare: certamente unica nel suo genere, riesce a trasmettere un mare di emozioni”.
Questo l’amaro commento sul disastro dell’acqua alta a Venezia da parte del Sindaco di Arzana, Marco Melis, che aggiunge: “A seguito degli ultimi avvenimenti ho pensato all'allarme che sempre più spesso, scienziati e studiosi, lanciano sui cambiamenti climatici e sulle terribili conseguenze”.
“Ciò che è accaduto a Venezia – aggiunge Melis – non può non far riflettere ognuno di noi su ciò che potrà avvenire nelle nostre città in futuro. Mi domando: quanto tempo dovrà passare e quanti danni e gravi perdite dovremo ancora subire affinché si inverta la rotta?”
“In questi giorni – questa la sua denuncia – l'unica cosa che vedo è un continuo scambio di accuse, un continuo tentativo di addossare responsabilità piuttosto che prendersi i meriti di qualcosa solamente allo scopo di recuperare qualche consenso. Ancora una volta guardiamo il dito e non vediamo la luna. Non ci rendiamo conto che il vero obiettivo è lontano dal nostro agire e che spesso si materializza nella sola gestione del potere e non, come dovrebbe essere, nell'esercizio del proprio ruolo per il raggiungimento del bene comune”.
“In questo momento – conclude il primo cittadino del centro ogliastrino – il mio pensiero va alla città di Venezia, simbolo nel mondo di un'Italia che, da un lato, ha enormi potenzialità e dall'altro, una classe politica non meritevole del ruolo che ricopre”.