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Una prima volta in due giorni, con una doppia serata di musica e balli e un convegno-prologo con amministratori locali e associazioni di categoria dedicato a uno dei temi di maggiore attualità in Sardegna, lo spopolamento dei piccoli centri, un fenomeno da contrastare e sul quale la Fondazione Maria Carta promuove dal 2017 il progetto “Freemmos”, che mette insieme la riflessione con l’intrattenimento. E questa è anche la formula, ormai consolidata, del Premio Maria Carta, che ieri (domenica 5 settembre) a Siligo, nella piazza dedicata alla grande artista, con una serata-evento ha celebrato la sua ventesima edizione, traguardo ambito e carico di soddisfazioni, come ha sottolineato il presidente della Fondazione Maria Carta Leonardo Marras: «Abbiamo voluto fosse un evento diverso dagli altri, due giorni di impegno e di attenzione nei confronti del comune natale di Maria, con premiati straordinari». Il clou della manifestazione, promossa dalla Fondazione intitolata alla grande artista scomparsa nel 1994, con il sostegno del Comune di Siligo e inserita nel progetto Salude e Trigu della Camera di Commercio del Nord Sardegna, è stato trasmesso in diretta tv da Videolina, a conferma del rilievo regionale (e non solo, grazie al web) ormai raggiunto.
Sei i premiati. La più attesa era Grazia Di Michele, cantautrice romana. A lei il Premio Maria Carta «per avere caratterizzato la canzone d’autore con un’impronta straordinariamente personale, innovandola con tematiche inedite e di impegno civile», come recita la motivazione. Fondamentale il suo recente omaggio a nostra Marisa Sannia. «Sono emozionata e anche orgogliosa per il Premio – ha detto, ricevendo il riconoscimento da Leonardo Marras –. Maria Carta è il simbolo del canto della Sardegna ed è anche un simbolo per tutte le donne. Ha iniziato in un momento nel quale il canto era ancora appannaggio maschile. Eppure ha avuto il coraggio di buttarsi e di farlo con un’impronta unica. Era anche una persona estremamente sensibile: ha portato il suo modo di essere donna nel canto come nel teatro e nel cinema. Tutto l’amore della Fondazione nei suoi confronti è doveroso». Grazia Di Michele aggiunge così il suo nome in un albo d’oro che dal 2003 registra presenze prestigiose a livello internazionale (Noa, Dulce Pontes, Savina Yannatou, Maria del Mar Bonet, Bernard Lortat Jacob) e nazionale (Ennio Morricone, Giovanna Marini, Lucilla Galeazzi, Ginevra di Marco, Patrizia Laquidara, Alda Maerini, Carla Fracci, Anna Cinzia Villani, Vinicio Capossela, Angelo Branduardi, Davide van de Sfroos, Fondazione De Andrè, Istituto Ernesto Di Martino) oltre a nomi rappresentativi della scena musicale sarda.
Un premio particolarmente sentito (tanti gli applausi del pubblico presente), soprattutto per il suo ruolo in un ambito sociale così delicato come la comunità di S’Aspru e la presenza dell’associazione Mondo X a Siligo, è stato quello attribuito a padre Salvatore Morittu, «una vita spesa nel generoso aiuto ai più sfortunati. 40 anni a Siligo di piena condivisione di tanti progetti umanitari con il sostegno e la riconoscenza dell’intera comunità silighese», ricorda la motivazione. «Qui negli anni ho visto premiate persone importanti che arrivavano anche dall’Italia e dall’estero. Ora riceverlo mi emoziona particolarmente perché conferma che c’è una parte nel cuore dei silighesi che è occupato da me e dalla comunità di S’Aspru. Questo ci riempie di tanta responsabilità – ha commentato –. La Fondazione costituisce un’iniziativa straordinaria, nata per ricordare Maria Carta. Poi, nel suo nome, ha diffuso tante occasioni per discutere e riflettere su realtà sociali, culturali e ambientali molto importanti». Un doppio anniversario per padre Morittu nel 2022: oltre ai 40 anni di Mondo X a Siligo, quest’anno cadono i 50 anni di ordinazione sacerdole. Il premio è stato consegnato da Gigi Carta, fratello di Maria.
Un altro riconoscimento è stato assegnato alle launeddas, lo strumento principe della musica sarda: «con loro la cultura sarda ha modo di esprimersi in maniera originale, esaltando la forza delle radici e un suono irripetibile altrove, che richiama subito alla Sardegna». A ritirare il premio, consegnato dal primo cittadino di Siligo Giovanni Porcheddu e dall’assessore regionale Aldo Salaris, è stato Sandro Porcu, sindaco di Villaputzu, comune definito “il paese delle launeddas” tanto è forte il legame con questo strumento, per il quale sta muovendo i primi passi il lungo iter che dovrebbe portare al suo inserimento nella lista dei beni patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Con Villaputzu da tre anni la Fondazione Maria Carta collabora nel Festival interamente dedicato alle launeddas. Un particolare messo in evidenza ieri sera anche grazie all’esibizione di una orchestra di suonatori dello strumento musicale sardo.
Non poteva mancare il tributo al mondo dell’emigrazione sarda, con il premio al Circolo “Amici mediterranei” di Arnhem in Olanda, nazione che accoglie oltre 15 mila sardi, consegnato al presidente Mario Agus da Rina e Tino Carta, sorella e fratello di Maria. Ha partecipato alla due giorni del ventennale anche Bastianino Mossa, presidente della Fasi (la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia). Da anni la Fondazione Maria Carta valorizza la presenza dei sardi fuori dall’isola, con incontri e gemellaggi. Lo scorso agosto una delegazione ha raggiunto il circolo Shardana-Usa di New York, a conferma del legame con le associazioni dei sardi in Italia e all’estero, e in ottobre andrà proprio in Olanda, per una tappa di Freemmos.
Nelle altre sezioni del Premio si segnalano i riconoscimenti a Sardex con Franco Contu, uno dei fondatori del circuito («Per il concreto sostegno offerto alle imprese locali in difficoltà, grazie all’ideazione di una moneta complementare basata sulla fiducia e la comunità. Eccellenza sarda esportata con successo, oggi riferimento a livello europeo») e al Consorzio Costa Smeralda, che nel 2022 ha festeggiato i 60 anni di vita («per il significativo contributo allo sviluppo turistico della Sardegna e per aver dato un’immagine positiva della nostra isola a livello internazionale»). Ha ritirato il premio Renzo Persico, presidente del Consorzio.
A tutti i premiati è stata consegnata l’edizione 2022 della pregevole opera in filigrana d'argento realizzata dall'orafo algherese Pasquale Ferraro.
Una serata arricchita dalla presenza di numerosi ospiti: le Balentes, il gruppo di arpe celtiche Clarsech Ensemble, il Tenore “Su Populu Sardu” di Oliena, Manuela Ragusa e Mario Pierno, Fantafolk, Valeria Carboni, Sandro Fresi e Coro Gabriel (con il Gruppo Tradizioni Popolari Città di Tempio) e Nugoresas. La diretta su Videolina è stata condotta da Giacomo Serreli e Luca Gentile. Tra le partecipazioni istituzionali anche quelle della prefetta di Sassari Paola Dessì e della vicepresidente della Camera di Commercio Maria Amelia Lai.
Sabato sera invece erano intervenuti, tra gli altri, i rappresentanti folk di diversi centri della Sardegna, i tamburini e i trombettieri della Sartiglia, Vanessa Denanni, Mauro Mibelli con Nicole Ruzittu, Daniele Cambule e Antonio Garofalo, Beppe Dettori e Raoul Moretti, i Double Dose.
Il Premio ha potuto contare sul sostegno della Camera di Commercio del Nord Sardegna, del Comune di Sassari e delle Università di Sassari e Cagliari, nonché sulla collaborazione di alcune associazioni tra cui la Polisportiva Siligo, la Pro Loco e il gruppo folk Santa Maria de Bubalis.