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Pesce di ogni tipo e senza etichette conservato in modo “abusivo”. Nuovo blitz della Guardia Costiera di Oristano negli esercizi commerciali della zona.
Questa volta è finito nella rete dei controlli un noto ristorante dell’oristanese, rinomato in tutta la provincia per la cucina del pesce.
Una volta sul posto i militari hanno ritrovato, nella cella frigorifera del locale, un quintale e mezzo di pesce senza alcun tipo di documentazione o etichetta che ne accertasse la provenienza. Si tratta di dentici, tranci di pesce spada, ritagli di tonno, coda di rospo, cefali, cannolicchi, alcune bottiglie di plastica colme di polpa di ricci e tante altre specie di pesce, tutte destinate a terminare nei piatti dei clienti del ristorante.
I militari della Guardia Costiera, coadiuvati dai tecnici del Dipartimento Prevenzione e Sicurezza Alimentare della A.S.L. n°5 di Oristano, hanno provveduto a contestare al titolare del ristorante una sanzione di 1.176 euro euro e contestualmente a porre sotto sequestro tutto il pesce privo dei documenti di tracciabilità.
La mancata evidenza delle varie fasi della catena di produzione alimentare, attraverso le quali il prodotto ittico dal mare viene servito in tavola, può, infatti, costituire un pericolo per la salute pubblica e per la qualità del pescato.
Per questo motivo la Guardia Costiera, nella sua quotidiana attività di polizia, effettua i controlli in materia di tracciabilità che, da un lato, tutela i commercianti in regola con la normativa di settore e scoraggia le forme di “abusivismo”, e dall’altro evita che specie di dubbia provenienza vengano potenzialmente servite come nostrane e di sicura certificazione igienico-sanitaria oppure come prodotto fresco pur trattandosi di prodotto surgelato.
I controlli dei militari della Capitaneria di Porto finalizzati a garantire la sicurezza degli alimenti consumati dal cittadino proseguiranno nei prossimi giorni.