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C’era anche Anci Sardegna ieri al presidio dei lavoratori Aias che hanno iniziato lo sciopero della fame per rivendicare il loro diritto ad avere lo stipendio. Era presente il presidente Emiliano Deiana che ha risposto all’appello dopo aver ricevuto una lettera da parte degli stessi lavoratori.
“Ho parlato loro con le parole della razionalità e del cuore: Anci Sardegna è preoccupatissima per le ripercussioni che ci saranno sulle persone fragili, sugli utenti e sulle loro famiglie e come queste fragilità rischiano di riversarsi sui servizi sociali dei comuni”, ha dichiarato Deiana.
In questo contesto la situazione di fragilità dei dipendenti si innesta in un sistema che rischia di collassare – ha aggiunto -. Anci Sardegna ha assunto l’impegno di sollecitare la Giunta Regionale e il Consiglio per trovare una soluzione duratura che, ad onor del vero, ero stata individuata con la creazione - alla fine della passata legislatura - con Sas Domos e che ha ricevuto una battuta d’arresto all’inizio della nuova esperienza di governo regionale”.
“In qualunque caso – ha concluso Deiana – serviranno dei “provvedimenti ponte” che garantiscano la continuità assistenziale agli utenti prima di passare a un sistema nuovo che tenga conto per bene delle esigenze delle persone fragili, dei lavoratori e delle comunità locali”.