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Salvi 525 operai-lavoratori. Lo afferma con soddisfazione Cristiano Ardau, segretario generale della Uil Tucs Sardegna. I 501 lavoratori ex Ati-Ifras licenziati a dicembre del 2016, hanno visto dopo ben 26 mesi la riassunzione. Ben 354 riassunti e i restanti 147 accompagnati fuori dal bacino con esodo.
Poi 114 sono stati riassunti dall’Igea, 85 dall’Ente Parco, 19 dal Parco di Porto Conte, 22 dal Parco di Monte Arci, 53 dal Cammino Minerario di Santa Barbara, 8 dall’Associazione Minierie Rosas, 17 da Domusacqua, 2 dal Comune di Iglesias, 1 dal Comune di Gadoni e 33 dal Comune di Sassari.
Con la sottoscrizione di oggi dell’accordo di programma, la Giunta Regionale insieme ai sindacati di Cgil, Cisl e Uil hanno sancito il percorso futuro del progetto. Presenti l’Assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, l’Assessore al Lavoro Virginia Mura, l’Assessore agli Enti Locali Cristiano Erriu, l’Assessore all’Industria Maria Grazie Piras, l’Aspal e l’Insar.
Il Parco Geominerario insiste in oltre 90 comuni di tutta la Sardegna, quale pezzo di sviluppo per valorizzare, bonificare e rendere fruibile turisticamente i 380.000 ettari di siti minerari dismessi. Un patrimonio di grande valore storico, industriale e culturale, già riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Con la firma di oggi si è assicurato il futuro al progetto, l’occupazione ai lavoratori coinvolti con la possibilità a regime, di creare altra occupazione e nuovo sviluppo per la Sardegna.