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<<La situazione in cui vertono i circa 260 dipendenti e dell'Igea non è più sostenibile a causa del mancato pagamento degli stipendi da oltre sei mesi. E' necessario che l'assessorato dell'Industria elabori tempestivamente la convenzione triennale con Igea riguardante la custodia e il mantenimento in sicurezza delle miniere per un totale di 28 milioni di euro>>.
L'auspicio è arrivato dal capogruppo regionale dell'Udc, Gianluigi Rubiu, che spinge per una soluzione della vertenza Igea. Sulla questione è stata presentata anche un'interrogazione che invita la giunta Pigliaru a farsi portavoce di un tavolo permanente con il Governo sui nodi ancora sospesi delle realtà industriali del Sulcis -Iglesiente e del Medio Campidano. Troppe, infatti, le emergenze sul territorio: dall'Alcoa all'Eurallumina sino alla Keller. Il braccio di ferro sull'Igea è costellato da una lunga via crucis, che ha visto spettatori impotenti i dipendenti, da ormai troppi mesi senza un centesimo.
<<Ecco perché – aggiunge l'esponente del partito centrista - si deve scommettere e rilanciare l'apparato produttivo della Sardegna, con particolare riguardo a quello del Sulcis strangolato dalla chiusura di diverse realtà, contribuendo dunque a porre l'accento sull’importanza di questa società, istituita dalla Regione, e ogni anno finanziata con fondi regionali, la cui mission è particolarmente importante per la Sardegna: dalla messa in sicurezza dei siti minerari dismessi alla loro valorizzazione. Un contenitore che si può attrezzare per diventare un'azienda concorrenziale, a livello nazionale e internazionale, nel campo delle bonifiche ambientali cui sono destinate ingenti risorse, visto che l'Igea nei suoi cassetti conserva compiuti piani di recupero ambientale, che attendono solamente volontà e convinzione politica di chi governa la Sardegna di avere al proprio interno una potente e qualificata struttura in grado di intervenire efficace mente sui problemi della salvaguardia e del ripristino dell'ambiente>>.
E' opportuno, dunque, aprire un nuovo ciclo virtuoso. <<La società – prosegue Rubiu - vanta una storia importante per un territorio dalle grandi potenzialità come quello del Sulcis Iglesiente, visto che a questa azienda, oltre a raccogliere l’eredità dell'Emsa, in termini di concessioni minerarie, è stato assegnato il compito di garantire il lavoro agli ex dipendenti delle controllate dallo stesso ente, attraverso i piani di recupero, valorizzazione e rilancio dei siti dismessi. Inoltre, con i suoi 382 dipendenti e con l'impiego delle risorse provenienti dal bilancio regionale e dalle disponibilità europea, l'Igea doveva quindi curare la bonifica delle aree che segnarono l’epopea della prima industrializzazione della Sardegna, operando all’interno di parte di quelle aree perimetrate con il decreto istitutivo del GeoParco>>.
Una speranza è data dalle ultime decisioni dell'esecutivo. <<Si deve però passare ai fatti – conclude l'esponente dell'Udc – con il pagamento degli stipendi e, soprattutto, il mantenimento dell'immenso patrimonio produttivo. Non dobbiamo deludere le aspettative dei lavoratori prolungando l'agonia dell'azienda>>.