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Fase 2: vescovi sardi, politica e economia si mettano in gioco
Politica, economia, sanità, giustizia e cultura si mettano in gioco per ridare alla Sardegna "un respiro ampio e rigenerante". Attenzione agli "sguardi limitati, interventi con il fiato corto e la lentezza nel passare dalle promesse ai fatti, anche a causa di un percorso burocratico esasperante". È uno dei passaggi del messaggio lanciato in mattinata dai vescovi sardi durante la messa alla basilica di Bonaria a Cagliari. La riflessione rivolta al dopo lockdown è un invito alla speranza nella ricerca di una via di uscita dai danni provocati dal Covid nelle famiglie, nella società e nell'economia.
Come segno di attenzione al mondo della disabilità i vescovi hanno annunciato che doneranno 30mila euro al centro di accoglienza per disabili "Il Gabbiano" della Comunità Padre Monti di Oristano, per dotarlo di adeguati presidi sanitari.
I religiosi si sono soffermati anche su temi di stretta attualità come il turismo. "Difficile pensare al futuro della Sardegna senza una salutare scossa che faccia ripartire questo settore - queste le parole dei vescovi - Sosteniamo con vigore l'ambizioso ma necessario impegno di tutti coloro, politici e imprenditori, che hanno manifestato tante idee innovative anche per quest'estate".
"La nostra Isola, con la sua naturale bellezza e la possibilità di essere una Regione Covid-free, può rappresentare un modello da imitare e contemporaneamente compiere una svolta significativa della sua storia. Importante accompagnarla e favorirla risolvendo finalmente l'annoso tema dei trasporti e contribuendo, con opportune e coraggiose decisioni, a offrire l'immagine di una Sardegna non solo autonoma ma anche accogliente e solidale, modello di una società che sa rigenerarsi e rinnovarsi".
Per quanto riguarda l'educazione hanno ribadito l'appello a non dimenticare l'importanza delle scuole paritarie. "Promuoverle e difenderle significa tener conto non solo della loro specificità nel campo dell'istruzione, ma anche della necessità di mantenere la loro offerta educativa accessibile alle famiglie". Una particolare attenzione è rivolta alle comunità e centri oratoriani. La richiesta è di permettere già da questa estate l'animazione dei bambini e dei ragazzi, "veri tesori del nostro futuro".