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La Regione Sardegna porterà a compimento il progetto di videosorveglianza che - caso unico in Italia - coprirà tutti i suoi 377 Comuni.
Dopo il primo finanziamento di 7 milioni di euro destinato a 110 Comuni (30 hanno terminato i lavori), la Giunta ha presentato oggi il bando da 20,2 milioni di euro per i restanti 267: si va da un minimo di 35mila euro per quelli sino a 1000 abitanti a un massimo di 200mila per quelli oltre i 20 mila abitanti.
Secondo le previsioni il termine dei lavori sarà a luglio 2020. "Oggi rispondiamo alla domanda di sicurezza forte che arriva da cittadini ed amministratori", ha esordito il governatore, Francesco Pigliaru, illustrando il bando con gli assessori agli Affari generali ed Enti Locali, Filippo Spanu e Cristiano Erriu.
Il bando nasce per dare una risposta agli atti di vandalismo ma soprattutto alle intimidazione e agli attentanti nei confronti degli amministratori locali dell'Isola, e segue il Protocollo d'intesa tra Regione, Anci e Prefetture della Sardegna siglato nel marzo del 2015 e i successivi accordi per la promozione della sicurezza sottoscritti nel febbraio scorso con l'allora ministro dell'Interno Marco Minniti, con l'Anci, il Cal e le Prefetture.
"Ma - fa notare Pigliaru - garantendo la sicurezza stiamo mettendo un tassello nuovo anche nella lotta allo spopolamento". L’assessore Spanu ha poi ricordato che si tratta di "un bando a sportello al quale potranno partecipare tutti i Comuni in forma associata o singola; sarà pubblicato entro 30 giorni dall'assessorato e entro 120 giorni i Comuni dovranno presentare richiesta di finanziamento che sarà erogato nella sua interezza in una sola tranche".
Secondo Erriu, "il sistema che promuoviamo è tagliato su misura delle singole realtà comunali e si integra con altre politiche poste in essere dalla Giunta, compresa quella sulla banda ultra larga". Alla presentazione erano presenti anche il presidente dell'Anci, Emiliano Deiana, e il sindaco metropolitano di Cagliari Massimo Zedda.
Saranno 50mila gli euro stanziati per il Comune di Macomer, dove entro sei mesi sarà operativo il Centro per la permanenza e il rimpatrio (Cpr) destinato all'accoglienza di migranti algerini. "La videosorveglianza - ha precisato l'assessore agli Affari generali, Filippo Spanu - sarà rafforzata principalmente nelle vie d'accesso al Marghine e nel quartiere del Cpr".