Il consigliere regionale e segretario nazionale Movimento Cristiano - Forza Popolare Marcello Orrù scrive alla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Desulo – Aritzo.

Di seguito la lettera: 

 

"Gentile Professoressa,

Ha destato in me molta sorpresa la decisione assunta dal vostro istituto di non accogliere la tradizionale benedizione post Pasqua da parte del parroco di Aritzo.

A mio parere si tratta di una decisione grave e sbagliata che segue la scia di altre scelte similari fatte da alcuni presidi  che hanno vietato il presepe o il precetto pasquale a scuola.

Viene dato un messaggio sbagliato innanzitutto agli stessi studenti che sono cosi indotti ad una errata percezione dell'inutilità della religione nella società.  Si tratta di decisioni gravi, sbagliate e dannose per le giovani generazioni. 

Il nostro Paese sta vivendo un periodo molto complesso e per tante famiglie colpite dalla perdita del lavoro e dalla crisi che non accenna a finire, la benedizione di un istituto scolastico , costituisce senz’altro un momento di serenità e speranza.

Io ritengo che spetti solo alle famiglie ma anche alla Scuola intesa come Istituzione nazionale che contribuisce alla crescita e alla trasmissione dei valori ai nostri figli, trasmettere  valori come l'identità nazionale, l'orgoglio per le tradizioni culturali e storiche del nostro Paese. 

Negli ultimi anni da più parti sono giunte iniziative che hanno mirato a sminuire il valore delle feste religiose, accompagnate da incomprensibili proposte di togliere nelle scuole ogni simbolo religioso, dal crocifisso al presepe. Ad Aritzo ora la vostra scuola rinuncia alla benedizione pasquale a causa di una falsa idea di laicità. Lo ritengo un grosso errore. 

Io ritengo invece che sia indispensabile , a maggior ragione in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, rafforzare nelle scuole il significato di certe tradizioni e usanze religiose,   esse sono  simbolo di forti valori tradizionali e di ideali che rafforzano le radici cristiane della nostra cultura.  Le tradizioni e l’identità culturale di un popolo sono fondamentali perché senza ricordare, rispettare e vivere le nostre tradizioni e la nostra identità nazionale viene davvero difficile comprendere le identità di chi ha valori e culture differenti dalla nostra. 

Ecco perché la scuola dovrebbe riflettere bene su una decisione che assume da un punto di vista mediatico un significato e un'eco molto più grande di quello che forse si è voluto attribuire: sarebbe opportuno che la decisione fosse rivista.

E'  un periodo in cui da più parti, Europa in primis, si assiste ad un tentativo di distruggere le identità dei popoli a cominciare da quelli legati alla Tradizione e alle nostre radici cristiane.  Coraggio professoressa, un parroco che entra in una scuola per una benedizione non può che costituire un messaggio positivo per le giovani generazioni. E soprattutto non dimentichiamoci mai che sarà sempre più difficile l’integrazione con altri popoli se ci si dimentica di rafforzare e difendere prima la nostra identità nazionale."