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Appalto portierato, vigilanza e altri servizi per le sedi della Regione e Azienda Sanitaria della Sardegna. Aleggia uno stato di malessere tra i dipendenti che attualmente lavorano nelle sedi regionali, Asl 1 Sassari, Asl 8 Cagliari, Arst, Comune di Cagliari e Quartu: il timore è la nuova gara d’appalto e l’assorbimento delle attuali maestranze con la nuova società mandataria con “condizioni contrattuali e salariali” penalizzanti per i lavoratori.
A far emergere la vicenda, sono le segreterie territoriali competenti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti, che in un documento unitario, spedito al presidente Pigliaru, all’assessore al Lavoro Virginia Mura, al dott. Eugenio Annichiarico dell’Ispettorato al Lavoro e alle direzioni sanitarie Brotzu, Aou e Ats Sardegna, denunciano a chiare lettere dubbi e perplessità sugli esiti della gara.
LA MISSIVA. “In data 27 febbraio 2018 - si legge tra le righe – i sindacati hanno tenuto un incontro con la società CoopService società mandataria del raggruppamento che si è aggiudicata l’appalto e SicurItalia, la quale subentra alla società Cenza Srl, in questa riunione, le nostre organizzazioni sindacali hanno preso atto della volontà espressa dalla società SicurItalia di assumere le maestranze provenienti dalla società uscente a condizioni gravemente penalizzanti per i lavoratori, infatti, la società SicurItalia, propone l’assunzione di tutti i lavoratori presenti nell’appalto del P.Brotzu, Microcitemico e Businco, con l’applicazione del Ccnl Servizi Fiduciari, il quale ha parametri retributivi notoriamente più bassi del CCNL Multiservizi attualmente utilizzato dalla società uscente. Dopo ampia discussione e preso atto che la società SicurItalia non era disponibile ad aumentare con un superminimo la retribuzione ai lavoratori, hanno manifestato il loro dissenso e si sono rifiutate di firmare un verbale di accordo sfavorevole per le maestranze attualmente impiegate nell’appalto. Pare che la Società SicurItalia abbia comunque assunto il personale dipendente dell’appalto Brotzu con l’applicazione del Ccnl servizi fiduciari. Premesso quanto sopra riportato – prosegue la nota di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti - riteniamo che i lavoratori del Portierato siano stati discriminati rispetto ai lavoratori della Vigilanza Armata, per i quali già nel bando di gara si è chiarito quale CCNL dovessero applicare le aziende subentranti, ovvero quello della Vigilanza Armata, già applicato dalle ditte precedenti, ma lo stesso non è stato specificato per il servizio di portierato, rimandando genericamente a norme di Legge e di CCNL. Tale mancanza sta causando una grave perdita della capacità di reddito che questi lavoratrici e lavoratori avevano fino al 28 febbraio 2018 (almeno ad oggi per l’appalto Brotzu), in quanto la SICURITALIA ritiene di poter applicare legittimamente un CCNL al ribasso rispetto alle condizioni precedenti. Aggiungiamo che il Consiglio Regionale Della Sardegna XV Legislatura, la Prima Commissione Permanente (Autonomia, Ordinamento regionale ,rapporti con lo stato, enti locali, organizzazione regionale degli enti del personale, polizia locale e rurale, partecipazione popolare) e la Seconda Commissione Permanente (Lavoro, cultura, formazione professionale, istruzione, beni e attività culturali) ha deliberato con la risoluzione n° 12 /2015 di Impegnare la Giunta Regionale “ a vigilare nelle fasi di predisposizione dei futuri bandi di gara vengano attentamente vagliate le possibili conseguenze e gli impatti sull’occupazione al fine di conseguire non solo la salvaguardia dei livelli occupazionali ma altresì quella dei livelli retributivi”.la risoluzione è stata approvata all’unanimità nella seduta congiunta delle Commissioni Prima e Seconda del 5 maggio 2015.
Alla luce di quanto sopra riportato le scriventi Segreterie ribadiscono che le condizioni economiche previste dal CCNL Servizi Fiduciari sono fortemente inferiori, data la differenza di retribuzione che è di circa 400 euro mensili in meno rispetto al CCNL Multiservizi, e pertanto la sua applicazione è particolarmente penalizzante per i lavoratori impiegati in appalto, visto che, considerata la media dell’orario settimanale dei lavoratori, tutti part time, di circa l’80% di un tempo pieno, andrebbero a percepire un importo molto vicino alla soglia di povertà. Riteniamo sconcertante che un appalto pubblico della Regione Autonoma Sardegna sia aggiudicato con piena consapevolezza favorendo quindi l’assoluta mancanza della capacità di reddito di lavoratrici e lavoratori che lavorano in questo settore da tantissimi anni. Considerato tutto quanto sopra riportato, appare opportuno informare tutte le S.L. in indirizzo che a breve verranno assegnati i rimanenti servizi di portierato presso tutti gli altri presidi ospedalieri e considerato che la società che si è aggiudicata i lavori è la stessa (CoopService), ci aspettiamo un’altra riduzione collettiva delle retribuzioni, contribuendo così ad aumentare il disagio sociale tra le famiglie dei lavoratori impegnati in appalto. Pertanto le scriventi chiedono un incontro urgente con tutte le parti in indirizzo e intanto proclamano lo stato di agitazione di tutti le lavoratrici e lavoratori occupati negli appalti in oggetto e un sit-in di protesta che si terrà sotto il palazzo della Regione Sardegna in data che verrà definita e comunicata nei prossimi giorni.”