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Vigilantes della ex cooperativa Vigilanza Sardegna (ora Gruppo Secur) da mesi senza busta paga. Disperazione, tra le guardie giurate c’è malessere per una situazione denunciata dallo stesso rappresentante sindacale Antonello Lecis, Ugl, il quale ha preso in mano carta e penna e ha inviato una missiva al Prefetto Romilda Tafuri e al Questore Pierluigi D’Angelo per risolvere la situazione: “Nella figura di rappresentante Regionale per la Sicurezza Civile e per conto della organizzazione nazionale sindacale Ugl – scrive Lecis - chiediamo un incontro urgente in merito alla situazione della vigilanza Gruppo Secur s.p.a Sardegna , per chiedere il vostro autorevole intervento in merito al futuro delle famiglie dei lavoratori. Premesso che si è in presenza di un grave inadempimento da parte del datore di lavoro – aggiunge Antonello Lecis - quelle che sono le disposizioni del DM 269/2010 che in particolare citiamo nell’allegato A punto 3.3 “dimostrare il rispetto degli obblighi contributivi e retributivi. Lo stesso Gruppo Secur – scrive il rappresentante Ugl - attua disparità di trattamento nei confronti dei lavoratori in merito al versamento delle retribuzioni mensili: il personale che lavora all’interno dell’Eni percepisce lo stipendio con cadenza regolare, chi fa le ronde o lavori d’ufficio percepiscono le proprie spettanze con forti ritardi. A tutt’oggi risulta che una parte del personale non abbia ricevuto il pagamento della mensilità di novembre e la tredicesima del 2018. Tali ritardi non più sostenibili, sono oggettiva causa di situazioni di difficoltà economica non più sopportabile per i Lavoratori monoreddito, con mutui e scadenze inderogabili tanto da pregiudicare i loro rapporti con fisco e banche oltre al fatto che non si ritrovano le risorse necessarie per rifornire il proprio mezzo di trasporto. Il tutto ha creato un clima di estrema incertezza nei lavoratori con ripercussioni nel tessuto sociale, che se non gestite potrebbero rischiare di sfociare in un disagio di difficile soluzione, con tutte le implicazioni purtroppo a tutti ben note per situazioni assimilabili di fatto già vissute anche nel recente passato. Pertanto consci del Vostro ruolo istituzionale, ovvero del nostro ruolo sindacale di rappresentanza delle istanze delle famiglie dei lavoratori, Vi esortiamo a voler istituire un tavolo presso la Prefettura – conclude Lecis - in merito alle eventuali soluzioni percorribili per prevenire una non auspicabile emergenza sociale le cui ripercussioni non sono ad oggi quantizzabili”.