Prende il via domani, 17 agosto, la quinta edizione del Premio Villanova Monteleone dedicato al miglior documentario italiano, sezione speciale del Sardinia Film Festival.

Le proiezioni dei corti in concorso si terranno nel cuore del centro storico di Villanova, in Piazza Piero Arru, a partire dalle 21. Diverse le tematiche, che spaziano dalla violazione dei diritti umani alle problematiche dell’essere donna, al futuro dei giovani, agli handicap fino alle difficili condizioni nei paesi del terzo mondo, senza tralasciare inquinamento e disoccupazione.

L’apertura della manifestazione sarà alle 18.30 nella rinomata spiaggia di Poglina, un’occasione per far scoprire e promuovere le bellezze del territorio. Per il segmento “Le pagine raccontano”, nella location del Chiosco Ricciolina sarà presentato il libro “Verso Sud, Storie di Sardegna in America Latina” di Antonio Muglia e Salvatore Taras, che tocca un tema di forte attualità, quello delle migrazioni, che sarà poi ripreso anche durante le proiezioni. 

Dialogando con Francesca Arca, i due autori racconteranno aneddoti e curiosità del loro reportage sull’emigrazione sarda in America Latina, un lungo viaggio a caccia di emigrati sardi in Brasile, Argentina e Perù.

A dare l’avvio ufficiale al festival alle 21, in piazza Piero Arru, per il segmento “Le immagini raccontano”, saranno il sindaco di Villanova Monteleone, Quirico Meloni, e il direttore artistico Carlo Dessì, del Cineclub Sassari, che illustreranno al pubblico i dettagli di questa quinta edizione. 

Primo tra i temi trattati, con la proiezione di “Maamoura” di Renato Chiocca, sarà il futuro dei giovani, indagato attraverso la visuale di una piccola città nuova della Tunisia dopo la Rivoluzione dei Gelsomini.

A parlare di migrazioni stavolta sarà il corto “Irregulars” di Fabio Palmieri, un reportage sulle oltre 400mila persone provenienti all’Africa, dall’Asia e dal Medio Oriente che ogni anno cercano di entrare in Europa. 

“A Life in Chains” di Federica Vairani, esplora il mondo della prostituzione e il traffico di esseri umani in Bangladesh, raccontando le vicissitudini di donne e bambine costrette alla prostituzione. Il lavoro propone le testimonianze dirette delle vittime, soggette a violenza e stigmatizzazione sociale.

Altra opera in concorso è “Inner Me” di Antonio Spanò, che espone le storie di vita quotidiana di Immaculée, Sylvie e Stuka, tre donne congolesi le cui vicissitudini mostrano le difficoltà di nascere donna e di vivere l’handicap della sordità in una società ostile a entrambe le condizioni.

Ultima proiezione della serata sarà “Azimut”, lavoro di Emiliana Santoro che tratteggia la vita che scorre dietro le pareti di un palazzo anonimo di Roma, lontano dalla terra e lontano dal cielo, tra solitudine, malinconia e di distanza.

Venerdì 18 agosto l’appuntamento è alle 18.30 a Su Palatu, con “Le Immagini Raccontano – Visioni dal Mondo”. Nell’apposita sala di proiezione gli appassionati potranno visionare una selezione di  documentari internazionali fuori concorso.

Alle 21 in Piazza Piero Aru si potranno visionare “Born of Stone” di Emilio Bellu, viaggio nelle opere di Pinuccio Sciola; “R-Esistenze” di Alessandro Mirai e Fabian Volti, ambientato a Porto Torres in mezzo dei profondi traumi lasciati dal processo industriale che ha segnato il passato e compromesso il futuro; “The Funeral” di Filippo B