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“L’accesso alle spiagge è finalmente consentito: libertà, si ritorna in spiaggia e al mare! Ma libertà di che? Giovedì 4 giugno 2020 un mezzo meccanico cingolato sferragliava sulla spiaggia di Porto Giunco, sul litorale di Villasimius. Con metallica leggerezza, movimentava la sabbia per non si sa quale motivo in base a non si sa quale autorizzazione”.
A denunciarlo è il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus che sottolinea: “L’annuale ordinanza balneare regionale del 2020 (la determinazione D.G. Enti locali e Finanze della Regione autonoma della Sardegna n. 663/10208 del 3 aprile 2020) pone il generale divieto di utilizzo di mezzi non gommati anche per attività di pulizia della spiaggia, previa autorizzazione comunale (artt. 1, comma 1°, lettera f, e 3, comma 1°, lettera g)”.
“Che ci faceva, quindi, una ruspa cingolata lungo la spiaggia di Porto Giunco?”, si domanda il Gruppo d’Intervento Giuridico.
L’associazione ecologista ha inviato in proposito (6 giugno 2020) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti al Comune di Villasimius, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, alla Capitaneria di Porto di Cagliari, informando il Ministero dell’ambiente.
“Le spiagge – precisano ancora - costituiscono parte del demanio marittimo (artt. 822. cod. civ. e 28 cod. nav.), l’area di Porto Giunco è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e successive modifiche ed integrazioni), rientra nel sito di importanza comunitaria (SIC) “Isola dei Cavoli, Serpentara, Punta Molentis e Campulongu” (ITB040020) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali , mentre l’area a mare rientra nell’Area Marina Protetta (A.M.P.) “Capo Carbonara” (leggi n. 979/1982 e n. 394/1991 e s.m.i.; D.M. 7 febbraio 2012, n. 60). Sta arrivando l’estate. E si vede”.